La corsa del Napoli non si arresta: allungato il vantaggio sulle inseguitrici

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Arrivati alla ventesima giornata di campionato, la prima dopo il girone di ritorno, la distanza del Napoli dall’Inter, seconda in classifica, è di +13 punti. Meglio degli Azzurri ha fatto solo il Catanzaro in Lega Pro, che guida il girone C a +25 dal Crotone e non ha ancora perso una partita dopo venticinque giornate. Ma è un altro livello. Nei top campionati d’Europa non c’è paragone con l’annata magica dei partenopei. Merito degli uomini di Spalletti? Sicuramente. Demerito delle altre? Anche. 

Non sembrano in effetti esserci squadre di livello tale da impensierire i napoletani a tal punto da far temere il peggio. Oramai l’unico vero avversario del Napoli è sé stesso. Se riuscirà a mantenere questo stato di forma e proseguire il cammino come ha fatto finora si ritroverà, il 7 maggio, con quattro giornate di anticipo, a festeggiare il terzo titolo della sua storia.

Gli esperti di scommesse777.com non hanno dubbi e reputano davvero molto probabile uno scudetto che manca da trent’anni. Allora, a trascinare la squadra, c’era un certo Maradona. Oggi, a guidare il carro dei vincitori, c’è Victor Osimhen, capocannoniere con 14 reti in 16 partite giocate e una media realizzativa di un gol ogni 94,28 partite. Record personale e stesso score che ha ottenuto nel precedente campionato dopo 27 partite giocate.

Merito suo, senza dubbio, ma anche di una squadra che gira e di Khvicha Kvaratskhelia, fra gli altri, come perfetto compagno d’armi. Per il georgiano, alla prima stagione in maglia azzurra, già 8 assist e 7 reti, oltre a numeri e giocate di altissimo tasso tecnico. Khvicha  guida la classifica degli assistmen insieme a Milinkovic-Savic della Lazio seguito, nella top 5 di serie A, dai compagni di squadra Mario Rui e Piotr Zieliński a quota 6.

Sintomo di un Napoli che sa giocare di squadra e che ha saputo trovare in Luciano Spalletti il giusto condottiero per guidare la spedizione scudetto. Dopo il primo anno coi partenopei, dove ha saputo dare alla squadra un’identità e un gioco tali da portarlo al terzo posto in campionato, quest’anno sta confermando le sue qualità e raccogliendo i frutti del lavoro svolto. Per il tecnico di Certaldo sarebbe il primo scudetto in uno dei principali campionati europei dopo i due vinti con lo Zenit in Russia. 

Senza dimenticare la Champions League. Il Napoli ha infatti superato agilmente la prima fase, qualificandosi al primo posto davanti a Liverpool, Ajax e Rangers, e prossimamente dovrà vedersela con l’Eintracht Francoforte per gli ottavi di finale. Mai nella sua storia, neanche ai tempi della Coppa dei Campioni, è riuscito a giocarsi i quarti di finale. 

Stagione 2011-12: eliminati dal Chelsea agli ottavi dopo il 3-1 dell’andata e l’1-4 del ritorno ai tempi supplementari; stagione 2016-17: eliminati agli ottavi dal Real Madrid con un 1-3 all’andata e un 1-3 al ritorno; stagione 2019-20: eliminati agli ottavi dal Barcellona dopo l’1-1 dell’andata e l’1-3 del ritorno. 

Mai come quest’anno sembra tutto possibile. Oltre allo splendido stato di forma degli uomini di Spalletti, la sorte (o san Gennaro) gli ha voluto far incontrare una squadra molto più abbordabile delle altre, e che occupa attualmente il sesto posto in Bundesliga. Anche i bookmakers sono concordi nel risultato finale, e danno i partenopei come favoriti nella partita di andata (in trasferta) contro l’Eintracht. 

Addirittura, il Napoli è bancato a 12 tra le papabili vincitrici della Coppa, al pari del Real Madrid e meglio di Chelsea, Tottenham, Inter e Milan. Insomma, un anno da incorniciare e che, a prescindere dal cammino in Champions League, rimarrà negli annali come uno dei migliori da trent’anni a questa parte.

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