Sono stati prescritti i reati di turbativa d'asta a carico del noto attore napoletano Biagio Izzo.
I reati risalenti al 2015 sono stati dichiarati prescritti davanti al giudice monocratico del Tribunale di Napoli Nord in cui Biagio Izzo compariva insieme con altre cinque persone, tra cui due suoi collaboratori.
Secondo le accuse, l'attore sarebbe stato tirato in ballo in alcune intercettazioni che riguardavano la vendita all'asta di una moto e di una macchina, una Vespa 300 e una Fiat 500, oltre ad alcuni mobili.Potrebbe interessarti
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Beni dei quali il comico voleva rientrare in possesso. nell'inchiesta figurano altri tre indagati: Mario Parisi e Rodolfo Imperiale, all'epoca dei fatti dipendenti di Equitalia, che si sarebbero adoperati con la presunta complicità di un dirigente dell'istituto vendite giudiziarie di Napoli, Gianfranco Lombardi, per fare in modo che i beni fossero acquistati all'asta tenuta il 25 febbraio 2015 per poi tornare nella disponibilità di Izzo.
La Guardia di Finanza aveva piazzato delle cimici negli uffici e il giorno dell'asta giudiziaria viene intercettata una conversazione fra Imperiale e Parisi nel corso della quale quest'ultimo passa al suo interlocutore un uomo che, secondo le conclusioni dell'accusa, sarebbe Lombardi.
L’attore comico Izzo, nato professionalmente negli anni boom dell’emittenza televisiva privata, secondo quanto sostenuto dal suo legale, l’avvocato Sergio Pisani, al quotidiano Il Mattino "non compare in alcuna conversazione ed è coinvolto nell’inchiesta solo indirettamente a causa di soggetti che cercano di entrare nelle sue grazie". In ogni caso, i fatti risalenti al 2015, sono stati dichiarati prescritti all’udienza dell’altro giorno.












































































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