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Italia, irca 50 morti sulle strade nell’ultimo fine settimana

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Italia, circa 50 morti sulle strade nell’ultimo fine settimana. Asaps, situazione infortunistica sempre più fuori controllo

Il secondo fine settimana di ottobre ha fatto segnare 45 decessi sulle strade italiane: nelle 72 ore prese in esame dall’Asaps, Associazione sostenitori Polstrada, hanno perso la vita 7 persone su un pullmino (la strage dell’A4), 14 automobilisti, 16 motociclisti, una vittima su una minicar e 7 pedoni.

“Ci occupiamo da molti anni di incidentalità stradale, ma mai ci era capitato di registrare in un fine settimana autunnale un numero così elevato di vittime che neanche in estate, superiore anche rispetto ai peggiori week end estivi”, commenta il presidente Giordano Biserni. Tra gli incidenti mortali, 27 sono avvenuti su strade statali, regionali o provinciali, 5 sulle autostrade. La fuoriuscita del veicolo senza il coinvolgimento di terzi è stata la causa di 18 incidenti fatali.

Fra le 45 vittime, venti avevano meno di 35 anni, la più anziana aveva 73 anni. Sono stati 9 i morti in Veneto, 8 in Piemonte, 5 in Lombardia e in Emilia-Romagna, 4 in Toscana, 3 nel Lazio e Puglia, 2 in Campania, Trentino Alto Adige e Sicilia, 1 in Friuli Venezia Giulia e Basilicata.

“Questo fine settimana con dati veramente paurosi – sottolinea Biserni – è la conferma di una situazione infortunistica che appare sempre di più fuori controllo. Mancano analisi di dettaglio dei rilievi effettuati da tutte le forze di polizia, comprese le Polizie Locali che effettuano la maggior parte dei rilievi.

Mancano campagne informative sulla sicurezza stradale, che viene sempre molto dopo le altre crepe sul terreno della sicurezza in genere. Assistiamo poi ad una diminuzione costante di pattuglie sulle strade mentre servirebbe un rinforzo dei controlli sulle arterie statali e provinciali.

Assistiamo da tempo a una ‘remotizzazione’ sempre più ampia dei controlli con l’ausilio dell’elettronica, molto utile, ma che non intercetta alcol e droga alla guida, uso del cellulare, alterazione dei cronotachigrafi, mancato uso delle cinture. La politica? Assente ingiustificata”. 


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