Aversa, pronti i primi edifici che catturano l'acqua contro sprechi e siccità. I primi progetti per immagazzinare e stoccare le acque meteoriche contro sprechi e siccità estiva.
Mentre cresce la preoccupazione per la situazione idrica nel suo complesso e si moltiplicano i provvedimenti urgenti per chiudere i rubinetti delle abitazioni al fine di contenere i consumi di acqua potabile, c’è chi da tempo lavora su fonti alternative e lo sviluppo di pratiche efficienti che portano a un risparmio potabile del 50%.
Soluzioni che se replicate, diventando la norma e non l’eccezione, potrebbero rivelarsi salvifiche specie durante la bella stagione, periodo in cui, puntualmente, il sistema entra crisi e rivela tutte le sue falle, mandando in tilt un meccanismo di per sé già delicato.
Le buone pratiche infatti esistono, possono essere di gran sollievo nei periodi di maggior richiesta e sovra-sfruttamento e fare scuola.
Ad Aversa è in atto la “rivoluzione dell’acqua”.Potrebbe interessarti
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La tecnologia
Gli impianti, installati in fase di progettazione, prevedono la raccolta delle acque bianche (o di pioggia) che cadono prevalentemente dai tetti attraverso canali di gronda e pluviali e consentono di accumulare una risorsa idrica a basso costo, ideale per gli usi più comuni.
Nello specifico, gli edifici su cui sta lavorando il gruppo Cecere, consentiranno di raccogliere oltre 15 mila litri di acqua piovana destinati all’irrigazione e pulizie delle aree cortilive, cassette per wc - che da sole sprecano ad ogni getto circa 10 litri d’acqua - e, con i successivi test, la tecnologia potrebbe essere estesa ad altri consumi che minacciano le forniture.
"Il problema, spiega l’Ad dell’azienda Yari Cecere, è che in Italia l’acqua utilizzata per uso urbano è tutta acqua potabile di ottima qualità. Da tempo lavoriamo su progetti incentrati sulla gestione circolare della risorsa idrica, il prossimo obiettivo sarà scalare questi risultati e arrivare a una copertura del 100% dei consumi di acqua non potabile".






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