Per l’OMS la terza causa di mortalità nel mondo sono gli annegamenti nelle acque interne, fiumi, laghi, bacini artificiali . Le vittime sono soprattutto di sesso maschile, spesso giovani o giovanissimi. In Italia la fascia di età con un numero di decessi più alto è quella fra i 15 e i 19 anni. Numeri impressionanti che sottolineano la pericolosità della balneazione e che riportano all’attenzione la necessità del rispetto del decalogo delle 10 regole di sicurezza per il bagnante:
IL DECALOGO DELLE REGOLE DI SICUREZZA DEL BAGNANTE
- Valutare le capacità natatorie in relazione alle condizioni climatiche (temperature, onde, vento), alle correnti e alle altezze (in caso di tuffo);
- Mai avventurarsi da soli lontano dalla riva;
- Prestare attenzione all’escursione termica all’ingresso in acqua;
- Non entrare in acqua se non in perfette condizioni di salute;
- Attendere tre ore dai pasti;
- Non forzare le proprie prestazioni fisiche;
- Non tuffarsi da mezzi di navigazione sia fermi che in movimento;
- Non avventurarsi in apnee e prestare attenzione all’iperventilazione;
- Non arrampicarsi sulle scogliere;
- Nuotare nelle apposite aree riservate ai bagnanti (se vi sono) e in ogni caso mantenersi a distanza di sicurezza dai natanti.
Il Codacons, per garantire la sicurezza nei mesi estivi, chiede ai Sindaci dei comuni attigui al Lago, l’emanazione di ordinanze urgenti per tutelare i cittadini meno avvezzi alla balneazione.
Questo il commento del Presidente del Codacons Marco Donzelli: “Ogni bacino idrico può nascondere un pericolo se sottovalutato La stagione estiva e la vacanza non sono una scusa per dimenticare le regole di sicurezza. E’ opportuno nominare un responsabile comunale addetto alla sorveglianza dei punti più pericolosi per i bagnanti e aumentare la cartellonistica richiamante i pericoli, soprattutto nelle zone in cui si sono verificati in precedenza eventi spiacevoli“.