Il Tribunale per i Minorenni di Napoli ha disposto una misura cautelare presso un istituto penale minorile nei confronti del quindicenne accusato di duplice tentato omicidio avvenuto domenica scorsa sullo scoglione di Marechiaro.
Il giudice non ha convalidato il fermo emesso dagli investigatori della Squadra Mobile nei confronti del giovane, incensurato, figlio di un boss detenuto del clan Lo Russo di Miano.
Domenica pomeriggio al termine di una lite per futili motivi scoppiata tra alcuni minori sulla spiaggia di Marechiaro, due ragazzi rispettivamente di sedici e diciassette anni, a seguito di accoltellamento, hanno riportato gravi ferite che ne hanno resi necessari i ricoveri presso locali nosocomi dove permangono attualmente in prognosi riservata.
Un terzo giovane di diciotto anni ha riportato ferite escoriate al corpo e agli arti, refertate con 15 giorni di prognosi.
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L’immediata attività investigativa, svolta da personale della Squadra Mobile, dell’U.P.G.S.P. e del Commissariato di P.S. “San Ferdinando”, articolatasi attraverso l’escussione di alcuni testimoni identificati sul posto, l’acquisizione delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza di zona, l’analisi delle fonti aperte e le ispezioni effettuate sui cellulari in uso ai soggetti coinvolti nella lite, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di tentato omicidio aggravato a carico dell’indagato il quale nella tarda serata di domenica si è presentato presso gli uffici di Polizia.
All’esito dell’indagine, è stato denunciato per rissa anche un quindicenne che era in compagnia del fermato al momento dei fatti.
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