Castellammare. Cinquanta anni di carcere complessivi per vecchi e nuovi boss del clan D'Alessandro sono stati inflitti nel processo Domino Bis, quello nato dalle indagine degli investigatori che scoprirono come il clan teneva summit di camorra in una scuola abbandonata.
Un’indagine partita dagli accertamenti sull’omicidio di Antonio Fontana (l’ex cutoliano pentito assassinato ad Agerola nel 2017) . Dall'inchiesta sono venute fuori tra l’altro, anche le ingerenze della criminalità organizzata nel mondo politico tra l'altro confermate dal recente scioglimento del consiglio comunale di Castellammare per infiltrazioni camorrisitche.
Le pene più alte sono state comminate a Sergio Mosca (suocero di Pasquale D'Alessandro tornato in libertà due settimane fa), Antonio Rossetti 'o guappone e Giovanni D'Alessandro detto Giovannone: per loro condanna a 17 anni e dieci mesi ciascuno.
Ma Giovannone D'Alessandro (assistito dall'avvocato Gennaro Somma) potrebbe tornare libero presto perché è scattato il riconoscimento della continuazione con la precedente sentenza di condanna definitiva del 2006 a quindici anni, già scontata per intera. Quindi la condanna è di due anni e dieci mesi di reclusione.
Giovannone D'Alessandro era stato arrestato a marzo del 2021, per questo motivo la sua scarcerazione potrebbe avvenire già nei prossimi mesi.Potrebbe interessarti
Napoli, torna subito libero per motivi di salute il broker della droga Mario Cardillo
Strage di Ercolano, la procura chiede 44 anni di carcere per i 3 imputati
Sprechi alla Sma Campania, sette ex dirigenti a giudizio: danno da 5,7 milioni di euro
Camorra, perché la confessione "tardiva" non è bastata al giovane boss Salvatore Barile
Mano pesante anche per Liberato Paturzo, detto cocò da sempre considerato l'imprenditore edile del clan D'Alessandro: per lui 8 anni e 8 mesi di carcere. Paturzo è stato già condannato in primo grado nel processo Olimpo.
Condannato 5 anni e 4 mesi per armi Antonio Longobardi, detto ciccillo, ma assolto dal reato di reato di associazione mafiosa. Condanne più lievi per Luigi Biondi, accusato di detenzione di armi e condannato a 1 anno e 2 mesi. Per Biondi (difeso dall’avvocato Francesco Schettino) il giudice ha disposto l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa. E infine è stato condannato a 1 anno e 10 mesi, Sabato Schettino. Ai due non era contestata l'affiliazione al clan.






Lascia un commento