Appalti truccati: arrestati il sindaco di Polignano e altri 4. Nove le gare su cui sarebbero state accertate irregolarità
C'è anche il sindaco di Polignano a Mare (Bari), Domenico Vitto, presidente dell'Anci Puglia, tra le persone arrestate oggi dalla Guardia di finanza nell'ambito di una indagine su presunti appalti truccati. Complessivamente i finanzieri stanno eseguendo dieci misure cautelari, tra arresti e interdizioni, nei confronti di tecnici e amministratori del Comune di Polignano.
Il sindaco Vitto si trova agli arresti domiciliari. L'indagine è coordinata dal pm Michele Ruggiero. Sono 5 le persone arrestate e 5 gli indagati raggiunti da interdizione. Agli arresti domiciliari sono finiti, oltre il sindaco di Polignano Domenico Vitto, anche il vicesindaco Salvatore Colella e i dirigenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo.
Per cinque imprenditori e' stata disposta la misura interdittiva: Vito Dentico, Sergio Giazzi, Hibro Hibroj, Vito Lo Franco e Nicola Narracci.Potrebbe interessarti
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Sono 9 le gare su cui sarebbero state accertate irregolarità, 6 quelle contestate dalla Procura nella richiesta d'arresto, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.
"La Procura di Bari cerca di essere un presidio di legalità in tutti i campi, dalla criminalità organizzata alla pubblica amministrazione. C'è la necessità che chiunque partecipi alla assegnazione di risorse pubbliche abbia gli stessi diritti, doveri e possibilità. Quando viene leso questo, non si fa solo un danno alla pubblica amministrazione ma a tutti i cittadini, perché così si sviluppa un'economia non corretta, perché evidentemente chi ottiene l'assegnazione di queste risorse non lo fa per capacità ma perché 'amico degli amici'".
Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, presentando gli esiti dell'indagine della Guardia di Finanza, che ha portato all'arresto, tra gli altri, del sindaco di Polignano a Mare Domenico Vitto. "Elemento centrale di questa indagine - ha detto Rossi - sono gravissime interferenze su gare pubbliche in un grosso comune del Barese, Polignano, dove i massimi esponenti politici e amministrativi manipolavano le gare".
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