Sono tanti i dubbi che stanno sorgendo dopo il dramma vissuto dalla 28enne mamma di Santa Maria Capua Vetere, finita in coma dopo essere sottoposta a due operazioni in due cliniche private de L’Aquila e di Caserta.
Tra questi, c’è una domanda che si pongono i familiari: le due cliniche private dove è stata operata di chirurgia bariatrica Angela Iannotta avevano il requisito dell’accreditamento ed avevano soprattutto anche la disponibilità di un'unità di rianimazione o di terapia intensiva? Questo è l’accertamento che il marito ed il padre di Angela chiederanno al Ministro della Salute Roberto Speranza con una richiesta scritta che partirà nei prossimi giorni tramite i loro avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. Chiederanno espressamente al Ministro di inviare gli ispettori presso le due strutture private interessate per effettuare un accertamento specifico al riguardo.
Angela sarebbe stata colpita dopo il secondo intervento bariatrico (presso la clinica caertana) da una grave setticemia causata dalla lacerazione di alcuni organi interni.Potrebbe interessarti
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La chirurgia bariatrica non è sempre indicata per tutti i soggetti obesi. Infatti nella fase pre-operatoria e post-operatoria è importante un approccio multidisciplinare. Di conseguenza, le valutazioni degli psicoterapeuti, i consigli dei nutrizionisti, dei diabetologi e infine quelli del chirurgo hanno un ruolo cruciale nella gestione del paziente.
Oltre che sull’efficacia, i legali di Angela (gli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo che hanno presentato denunzia alla magistratura sammaritana che sta indagando) si interrogano sulla sicurezza di questo tipo di operazioni. Le linee guide della S.I.C.OB - Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità - e l’accreditamento dei Centri di chirurgia bariatrica da parte della stessa S.I.C.OB risponde a criteri strutturali e funzionali, volti a offrire risultati di elevato livello.































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