E’ libero da pochi giorni e grazie all’affidamento in prova lavora in un call center della provincia di Napoli.
Aniello Maria Mormile, oggi 35enne, è il dj di Pozzuoli che la sera del 25 luglio 2015 con la sua auto, una Renault Clio, percorse sei chilometri in senso vietato sulla Tangenziale di Napoli, andandosi poi a schiantare contro un’altra vettura.
Nell’impatto morirono la giovane fidanzata che era in auto con lui Livia Barbato, di appena 22 anni e il 48 enne di Torre del Greco, Aniello Miranda che stava andando al lavoro. Mormile è stato condannato a 10 anni di carcere dopo che la Corte di Appello di napoli aveva dimezzato la condanna originaria a 20 anni di omicidio volontario trasformandola in omicidio colposo. Era ubriaco alla guida. E no ha mai saputo spiegare cosa lo spinse quella notte a invertire il senso di marcia e a causare la strage.
Qualche giorno fa- come anticipa il quotidiano La Repubblica- il tribunale di sorveglianza gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali. E ora sconterà il resto della pena fuori dal carcere. Sulla decisione dei giudici ha influito in maniera determinante il percorso di rieducazione intrapreso da Mormile in carcere.
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Nel 2018 ha infatti chiesto e ottenuto il trasferimento nel carcere di Secondigliano per poter frequentare il polo universitario. Sta partecipando al corso di laurea in scienze erboristiche. E da conoscitore della musica ha partecipato, su impulso degli educatori e del personale dell’istituto, a diversi progetti, in materia informatica, musicale e anche artistica.
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