Omicron mette in ginocchio le carceri campane

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Omicron mette in ginocchio le carceri campane. Al Salvia di

Poggioreale mancano più di 200 poliziotti

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Molti istituti penitenziari

campani in ginocchio con gravi criticità dovute alla mancanza di

personale di Polizia Penitenziaria, di personale sanitario, di personale amministrativo,

di mezzi e di spazi idonei a far fronte a

questo periodo epidemiologico.

Al Salvia di Poggioreale mancano più di 200

poliziotti e molti dei rimasti sono assenti per positività al

Covid-19 a fronte di oltre 2200 detenuti ristretti su una

capienza massima di 1600 posti, in una struttura obsoleta non

a norma con le nuove direttive comunitarie.
Stessa sorte per

i penitenziari di Carinola,Salerno,Ariano Irpino e Bellizzi , lo stesso

Santa Maria Capua Vetere e Secondigliano, dove il NTP nucleo

traduzione e piantonamenti provinciale è stato decimato a svantaggio di

tutti gli spostamenti a vario titolo dei detenuti sul territorio.

Per

l’Osapp sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria tra i più rappresentativi

sul territorio la tensione è ai massimi livelli mentre la

sicurezza e ai minimi livelli storici, l’allerta è alta nei

penitenziari della Campania, mancano circa 1000 unità di Polizia Penitenziaria

è ciò crea forti disagi a repentaglio della sicurezza di

tutti.
Per Castaldo Luigi vice segretario regionale Osapp: vi è

un vero e proprio stallo del sistema penitenziario che sta

determinando stati di tensione ovunque, specie in quelle carceri sovraffollate,

come il Salvia di Poggioreale tra gli istituti penitenziari più

grandi d’Europa.
Le falle del sistema penitenziario campano sono state

ulteriormente messe in evidenza dal Covid-19 che ha colpito circa

il 30% della popolazione detenuta in rapporto ai tamponi effettuati.

Inoltre

la campagna vaccinale di molti ristretti non è stata completata

e ciò ha accentuato maggiormente il problema Covid-19 e facilitato

le positività sintomatiche.
Urge un tempestivo intervento delle istituzioni affinché

siano garantiti i livelli minimi di sicurezza nell’interesse collettivo, quindi

maggiori DPI, velocizzazione della campagna vaccinale, maggiori risorse con procedura

d’urgenza, incremento di personale dei vari ruoli onde evitare ulteriori

tensioni e manifestazioni di dissenso da parte della popolazione detenuta,

come già avvenute nel 2020. L’allerta è alta viste le

molteplici criticità che hanno messo in ginocchio i penitenziari campani.

Per

il segretario regionale Osapp Campania Palmieri Vincenzo: “Garantire il mandato

istituzionale del Corpo di Polizia Penitenziaria in queste condizioni è

pura utopia, auspichiamo interventi tempestivi e risolutivi. L’umanità messa in

campo dalla professionalità delle donne e degli uomini di Polizia

Penitenziaria che stanno affrontando questa pandemia è tanta e va

oltre ogni formazione, si parla di coscienza.”

Per il segretario generale

OSAPP Leo Beneduci: “La regione Campania con i suoi 14

istituti di pena ospita circa 6000 detenuti, è una di

quelle regioni d’Italia dove vi è maggior sovraffollamento carcerario e

ciò deve indurre il Governo a risolutivi e coscienziosi interventi

per il benessere di tutti.

Ci auspichiamo interventi strategici per affrontare

il problema nel più breve tempo possibile, cercando di superare

nei migliori dei modi questo travagliato e complicato periodo storico

delle carceri italiane.”