AGGIORNAMENTO : 6 Dicembre 2025 - 18:05
13.8 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 6 Dicembre 2025 - 18:05
13.8 C
Napoli

Napoletani scomparsi in Messico: confermati i 50 anni di carcere ai poliziotti corrotti

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Il Tribunale di Jalisco, lo scorso 27 gennaio, ha confermato la condanna a 50 anni di carcere inflitta ai poliziotti ritenuti coinvolti nella scomparsa dei tre cittadini napoletani Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, di cui si sono perse le tracce in Messico il 31 gennaio 2018, poco dopo la scomparsa di Raffaele Russo, padre e zio di Antonio e Vincenzo.

Lo rende noto l'avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie Russo e Cimmino. La condanna arriva a pochi giorni dal quarto anniversario della scomparsa. I due poliziotti sono stati condannati lo scorso 9 aprile, al termine di un processo che ha riservato un colpo di scena degno di un film d'azione: insieme con Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines era imputata anche Linda Guadalupe Arroyo, riuscita a fuggire clamorosamente durante una pausa dell'udienza, e di cui ancora oggi non c'e' traccia.

"Quattro anni - scrive in un post su Fb Fortuna Russo, sorella di Raffaele - pieni di dolore e il minimo era confermare la sentenza. Non ci arrenderemo mai - aggiunge Fortuna - finche' non li troveremo...".

Potrebbe interessarti

Leggi di più suCronaca Giudiziaria

"A ridosso del quarto anniversario della scomparsa dei nostri connazionali - ha fatto sapere l'avvocato Falleti - il Supremo Tribunale di Giustizia di Jalisco ha confermato la condanna dei poliziotti. Abbiamo avuto giustizia, certo, ma in noi resta ancora un vuoto: chi sono i mandanti? Quanti sono quelli rimasti impuniti? Ma soprattutto dove sono Lello, Antonio e Vincenzo. Chi sa parli. Questo il nostro appello. Per la giustizia e per le famiglie". 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo pubblicato il 29 Gennaio 2022 - 16:33 - Giuseppe Del Gaudio

Primo piano

Notizie del giorno

PODCAST
Ultimi episodi
Piccioni “biodroni” controllati da un chip: in Russia i primi test, ma mancano verifiche indipendenti
Piccioni “biodroni” controllati da un chip: in Russia i primi test, ma mancano verifiche indipendenti
👉 Leggi l'articolo
0:00 0:00
Vol
Ad is loading…