Covid, allarme contagi tra gli infermieri: +8.728 (+210%) in 30 giorni. L'allarme è della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche
Sono già 135mila gli infermieri contagiati dall'inizio della pandemia. E in appena un mese c'è stato un aumento esponenziale del 210% degli operatori sanitari contagiati (di questi l'82% sono infermieri).
L'allarme è della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che, rifacendosi ai numeri forniti dall'Istituto superiore di sanità, ricorda che gli operatori sanitari colpiti dal Covid erano 4.142 il 2 dicembre 2021 e sono balzati a 12.870, +8.728 (+210%) in appena 30 giorni, il 2 gennaio 2022, triplicando i contagi.
Di questi circa 7.160 sono infermieri. Certo, l'effetto vaccino, dose booster compresa, si fa sentire: a giugno 2020, con la prima fase della pandemia calante, ma senza vaccini, il rapporto operatori sanitari contagiati-popolazione contagiata era quasi del 13%, mentre già con le prime dosi di vaccino e senza varianti, che come la omicron moltiplicano i contagi, a dicembre 2020 si scende a un valore medio di circa il 3%, legato anche alle misure di contenimento generali per le festività che hanno portato un crollo nei contagi della popolazione, per passare all'inizio di dicembre 2021, omicron compresa, a circa l'1,6% e ancora, nonostante tutto, a inizio 2022, anche con i casi in aumento esponenziale, a circa l'1,3 per cento.
Questo grazie alla diffusione pressoché totale della dose booster tra gli operatori a contatto con gli assistiti, con casi di gravità minore per loro e stop dei decessi.
"E' necessario, sia chiaro, - commenta la FNOPI - che la prima cosa da fare è assicurarsi che tutti siano vaccinati, anche perche' l'evidenza mostra che i casi piu' gravi nelle terapie intensive, sono quasi tutti non vaccinati.Potrebbe interessarti
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"Questo vale per tutti - aggiunge la FNOPI - ma per le istituzioni che programmano l'assistenza, in questo momento di vitale importanza, ribadiamo una ricetta semplice per non lasciare solo nessuno. Ricetta che a quanto pare, però, non vuole essere ascoltata e compresa. Chissà per quali ragioni, visto il ruolo determinante degli infermieri nella pandemia sotto gli occhi di tutti.
Dopo averci definiti eroi, senza capire che quello è il nostro lavoro di tutti i giorni, dopo averci applauditi e premiati con bellissime parole, con pochi passi sarebbe ora di passare ai fatti, per rendere più forte, sicura e di qualità l'assistenza".
"Sono cose che avevamo chiesto di inserire nella legge di Bilancio 2022, che non avrebbero creato difficoltà al sistema, ma nessuno ha voluto ascoltare, tranne i senatori di maggioranza e opposizione, che gli oltre 456mila infermieri iscritti agli albi (il 60% circa del personale sanitario del Ssn) ringraziano per aver presentato gli emendamenti, caduti poi nel nulla".
"Infine - aggiunge la FNOPI - un riconoscimento nei fatti e non a parole per chi non ha lasciato mai solo nessuno e ancora oggi come sempre, rischia la propria salute per mettere in primo piano quella delle persone: l'indennità di specificità infermieristica, già finanziata nella legge di Bilancio 2021 e quindi senza bisogno di ulteriori oneri, che è stata agganciata a un contratto la cui applicazione definitiva non è certo imminente. Anche per questo avevamo sostenuto un emendamento che avrebbe consentito di assegnare l'indennità, già percepita dalla dirigenza sanitaria a inizio 2021, con cui chi sta lavorando ormai da due anni senza sosta avrebbe potuto, almeno in via transitoria e lasciandone la regolamentazione definitiva al contratto come prevede la norma, avere un minimo riconoscimento tangibile".
"Tutto ciò - conclude la Federazione degli infermieri - senza alcuna invasione di campo, ne' togliendo nulla ad altre professioni".






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