vaccino ai bambini
Vaccini ai bimbi. “I dubbi dei genitori sono tanti e sono anche comprensibili, per questo siamo in campo per parlare, per essere chiari. Finora abbiamo avuto poche telefonate, ma da giovedi’ saremo anche in Mostra d’Oltremare per parlare di persona con i genitori dei bambini”.
Cosi’ Claudio Zullo, direttore dell’unita’ operativa complessa di psicologia dell’Asl Napoli 1 e segretario regionale del sindacato Aupi in Campania, spiega il lavoro degli psicologi che sono al telefono da mesi per chi vuole parlare del Covid e del vaccino e che da qualche settimana sono aperti anche ai genitori dei bimbi 5-11 anni che dal 16 dicembre partono con le vaccinazioni in tutta Italia.
“Tutti i genitori – spiega Zullo all’ANSA – sono chiamati a fare le scelte sui figli e siamo di fronte al dubbio su cosa accadere. Quando parliamo con loro ad esempio vediamo che hanno dubbi su tutto per i bimbi, anche su come uscire o andare a una festa. Ma sono scelte da fare, sapendo di fare cose positive, sapendo che puoi fare la scelta di cose giuste. Si fanno sacrifici facendo fede sulla legge, perche’ serve fiducia su quello che i medici e lo Stato stanno davvero organizzando”.
I dubbi pero’ sono tanti soprattutto sui vaccini nuovi da dare ai bambini che sono negli anni del cambiamento, dello sviluppo, con vaccini diversi da quelli che si fanno da tanti anni a tutti: “E’ chiaro che questo tema – spiega Zullo – e’ diventato particolarmente divisivo e impegnativo in una fase socialmente delicata. E’ un dato vero che questo non e’ vaccino che si fa da 30 anni, ma e’ anche vero che fare questo vaccino da’ armi in piu’ per il covid e per lo sviluppo futuro. Questo e’ quanto e’ stato studiato per mesi, o ci credi oppure non ti fidi sull’autorita'”.
Una convinzione che deve crescere nei genitori nei giorni e nelle settimane per avere la classe dei bimbi protetta per se’ e per la famiglia. Le famiglie, intanto, avranno un percorso a loro dedicato alla Mostra d’Oltremare di Napoli: “Noi ci saremo – spiega Zullo – con due psicologi di turno sempre presenti. Abbiamo esteso ai genitori la possibilita’ di rivolgersi a noi preventivamente ma abbiamo avuto poche chiamate per ora. In Mostra troveranno uno scenario per i bambini, con percorsi preordinati e anche l’intervento psicologico.
Qui al telefono invece lavoriamo molto con chi chiama per aver subito un lutto per il Covid o ha problematiche piu’ strutturate, possiamo fare nostro intervento a sostegno del peggioramento con l’espansione del virus. E poi c’e’ il dialogo con i tanti che non si sono ancora vaccinati, spesso incanaliamo i loro problemi nella biografia della loro vita, aiutandoli a sbloccarsi.
Altri invece trovano motivi improvvisi: un 26nne che non era vaccinato alla fine ha cambiato idea, perche’ non ce la faceva piu’ a non vedere sua nonna. In generale abbiamo due tipi di persone, quelli convinti contro il vaccino e quelli distratti sul vaccino che possono aderire se spinti. Per questa seconda categoria di persone il green pass piu’ forte ha avuto un certo successo e noi abbiamo dato loro una spinta”.
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