Napoli. Un detenuto si è tolto la vita domenica sera nel carcere di Secondigliano.
Dall'inizio dell'anno è l'ottavo suicidio in Campania e il 36esimo in Italia. Era giunto a Secondigliano da quasi un anno, provenendo da Torino, dove era evaso durante un permesso. Il fine pena era previsto nel 2024. A darne notizia sono il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello e di Napoli, Pietro Ioia.
"Il ritmo delle morti per suicidio nelle carceri - dicono - non provoca sussulti, sgomenti, indignazione, non sviluppa campagne di prevenzione, di sensibilità sul tema delle carceri.Potrebbe interessarti
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La violenza endemica del carcere ormai coinvolge tutti, comprese le paure e le insicurezze dei cittadini e il cinismo e la pavidità della politica, che considera il carcere necessario per tutti i "diversi" della società".
"Come garanti - proseguono - crediamo che sia necessario andare oltre la punizione del carcere come antidoto all'insicurezza dei cittadini, non strumentalizzando le vittime come fa la politica e applicando l'articolo 27 della Costituzione riguardante la rieducazione del condannato e l'articolo 2 sui diritti inviolabili dell'uomo".