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Investire nelle compagnie aeree conviene o è troppo presto?

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Investire oggi nelle compagnie aeree può essere una strategica conveniente o è troppo presto? A chiederselo sono tanti investitori che in questi giorni si stanno avvicinando con rinnovata fiducia al settore, particolarmente falcidiato dalla crisi pandemica che ha, di fatto, azzerato in tutto o in parte gli spostamenti.

Effettivamente, stando a quanto afferma la IATA (International Air Transport Association), l’industria globale del trasporto aeree dovrebbe perdere quasi 12 miliardi di dollari nel corso del 2022, riducendo così le sue perdite del 78% rispetto a quest’anno, considerato che i vettori stanno lentamente recuperando le proprie attività dopo il peso della pandemia da Covid-19.

Ma allora possiamo essere fiduciosi nei confronti di questa industria? Possiamo investire sulle singole compagnie aeree sfruttando le migliori Piattaforme Trading oggi a disposizione?

Le perdite si ridurranno, ma i profitti non sono alla porta

Iniziamo con il ricordare che la IATA, che rappresenta quasi 300 compagnie aeree che assorbono più dell’80% del traffico aereo mondiale, ha affermato come le perdite del settore nel 2021 saranno peggiori di quanto originariamente pensato, per un totale di 51,8 miliardi di dollari, ampliando così il risultato negativo da una previsione – formulata ad aprile – di 47,7 miliardi di dollari.

Le perdite nette nel 2020 saranno di 137,7 miliardi di dollari, più dei 126,4 miliardi di dollari che la IATA aveva stimato all’inizio di quest’anno e portando le perdite nette totali dell’industria dalla pandemia a più di 200 miliardi di dollari.

Abbiamo superato il punto più profondo della crisi“, ha affermato il direttore generale della IATA, Willie Walsh, durante la riunione annuale del gruppo, che si è tenuta a Boston, negli Stati Uniti. Il primo incontro annuale, peraltro, che dal giugno 2019 si è potuto tenere di persona, dal vivo. “Sebbene rimangano gravi problemi, il percorso verso la ripresa sta entrando finalmente nel vivo” – ha aggiunto.

Redditività prevista solo nel 2023

Sempre parlando del futuro dell’industria del trasporto aereo, la IATA ha previsto che il settore tornerà alla redditività nel 2023 e ha precisato che il numero totale di passeggeri salirà a 3,4 miliardi di persone il prossimo anno da 2,3 miliardi di quest’anno.

Walsh ha poi aggiunto come la revoca delle restrizioni ai viaggi internazionali legate alla pandemia avrebbe alimentato le prenotazioni, ma ha lamentato la mancanza di linee guida uniformi nei vari Paesi sui protocolli di sicurezza, come ad esempio riguarda le esenzioni dei test Covid per fasce di età o, ancora, i metodi per convalidare le vaccinazioni.

Negli USA, per esempio, l’amministrazione Biden ha comunicato lo scorso mese che a novembre avrebbe eliminato i divieti sui visitatori internazionali che sono stati messi in atto all’inizio della pandemia, ma – ad oggi – non è ancora chiaro in che modo si interverrà, né quale sarà l’effettiva decorrenza.

Alla luce di ciò, gli investimenti nelle compagnie aeree potrebbero diventare profittevoli già nei prossimi mesi, anticipando – di fatto – la ripresa dei dati di conto economico. Una buona opportunità per diversificare ulteriormente il proprio portafoglio finanziario.

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