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Vaccini, immunizzati quattro italiani su 5 over 12

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Siamo oramai a 4 italiani su 5 che hanno ricevuto la doppia dose di vaccini  e quindi immunizzati al covid.

Gli italiani che hanno avuto almeno una dose di vaccino anti Covid sono 44.958.914, l’83,24% della popolazione over 12, quelli che hanno completato il ciclo vaccinale sono 42.122.159, il 77,99% della popolazione over 12.

Mentre hanno gia’ avuto la terza dose 53.343 persone, il 5,73% della popolazione oggetto di dose aggiuntiva/richiamo. E’ quanto si legge nel report del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 06:08 di oggi.

Le dosi di vaccino somministrate in Italia sono 84.208.480, l’88,7% del totale di quelle consegnate, pari finora a 94.912.746 (nel dettaglio 67.308.187 Pfizer/BioNTech, 14.102.351 Moderna, 11.543.319 Vaxzevria-AstraZeneca e 1.958.889 Janssen).

Al via intanto la terza dose di Vaccino anti-Covid, finora somministrata ai soggetti fragili, per gli over 80 e personale e ospiti delle Rsa. Poi sara’ la volta degli operatori sanitari, senza distinzione tra quelli “a rischio” per il tipo di mansione, ma partendo dagli over 60 o con patologie concomitanti.

Lo stabilisce la nuova circolare del ministero della Salutea firma del direttore generale Prevenzione Gianni Rezza. “Ferma restando la priorita’ del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati – si legge nel documento – sara’ possibile procedere con la somministrazione di dosi “booster” di Vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19 (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario) a favore delle seguenti categorie: – soggetti di eta’ 80; – personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani. In un momento successivo, una dose booster potra’ essere altresi’ offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attivita’ nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di eta’ 60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione”.

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