Sono arrivate le prime due condanne per i minorenni coinvolti nella rissa in cui fu ucciso a Casalnuovo il 19enne Simone Frascogna.
Il processo si è celebrato con rito abbreviato ieri mattina davanti al gip del tribunale di minori di Napoli Angela Draetta nei confronti di C. B., Penne e F.T 18 anni il mese prossimo, entrambi di Casalnuovo. Il primo è stato condannato a 7 anni e 2 mesi per tentato omicidio, l’altro a 10 anni e 11 mesi per concorso in omicidio. Si tratta di pene inferiori rispetto alle richieste del pubblico ministero che si era espresso rispettivamente per 8 anni e 13 anni.
Entrambi i minorenni hanno reso dichiarazioni spontanee, sottolineando di “essere pentiti per quello che è successo, ma che la situazione che si è venuta è creare non poteva, essere prevista, con un loro partecipazione alla colluttazione ma il coltello tirato fuori dal loro amico”.
“Non sono soddisfatta, ma guardando le leggi italiane previste per i minori possiamo dire di aver vinto questa prima fase della battaglia. Io continuerò a battermi per mio figlio”, ha affermato Natascia Lipari, la mamma di Simone. E poi ha aggiunto: “Mi batterò finché in Italia non verranno cambiate le leggi per i minori. Ringrazio tutti coloro che mi sono vicino e che portano in alto la memoria di mio figlio, io non perdono. Noi tutti insieme chiediamo giustizia per Simone Frascogna”. Poi sulla pagina social Giustizia per Simone Frascogna ha annunciato che parlerà in maniera più completa nei prossimi giorni.
A processo invece davanti alla Corte d’Assise, infatti, c’è l’esecutore materiale del delitto, Domenico Iossa, 19enne di Pomigliano d’Arco, accusato anche del tentato omicidio del 19enne che viaggiava in auto con la vittima e rimasto leggermente ferito con una prognosi di 15 giorni.
La tragedia si consumò nel novembre scorso a Casalnuovo nel corso di una lite scoppiata per una banale questione di viabilità. I due minorenni e l’amico più grande erano su una Forfour quando incrociarono lo scorso novembre la Ford guidata da Simone, in compagnia di Luigi.
Una mancata precedenza scatenò l’ira del terzetto che interpretando la sosta della Smart come invito alla lite cominciò ad aggredire la coppia, nel frattempo ancora all’interno della Fiesta. Nel mezzo della colluttazione il 19enne tirò fuori un coltello colpendo diverse volte Simone. Inutile la corsa verso il Cardarelli, con lo studente che morì durante il trasporto in ambulanza.
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