Lavoretano era stato condannato in primo grado, dalla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, alla stessa pena richiesta dal sostituto della Procura Generale. Nel corso della requisitoria, durata un’ora e mezza, Marino ha parlato di prove schiaccianti contro Lavoretano. “Se io fossi in lui confesserei” ha detto il magistrato, riferendosi alla circostanza che l’imputato – in carcere dalla sentenza di primo grado – si e’ sempre professato innocente.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Napoli, carcere sospeso per il marito assassino di Fortuna Bellisario
Il processo proseguira’ il 12 maggio con l’arringa del difensore di parte civile Gianluca Giordano e la settimana dopo con quella dei legali di Lavoretano, Carlo De Stavola ed Elisabetta Carfora. La Tondi fu uccisa in casa, strangolata con un oggetto mai trovato, mentre il figlio che allora aveva pochi mesi era nella culla. Per l’accusa Lavoretano avrebbe ucciso la moglie tra le 18 e le 19 del 20 luglio 2013, mentre l’uomo ha sempre detto che era fuori a fare la spesa.
Il calcio Napoli perde una delle sue figure più iconiche, amate e riconoscibili. Dopo cinquant’anni… Leggi tutto
Un addio straziante, scritto con le lacrime agli occhi e il peso di un legame… Leggi tutto
Napoli – Ieri sera, la Polizia di Stato ha arrestato un 19enne e denunciato un… Leggi tutto
Diamante– Una vacanza che doveva essere all’insegna del mare e del relax si è trasformata… Leggi tutto
Roma– Un’altra serata ad alta tensione per milioni di italiani, quella del concorso n. 125… Leggi tutto
Oggi le ruote del Lotto e del 10eLotto hanno parlato chiaro: numeri che si ripetono,… Leggi tutto