Schettino era stato trasferito al nosocomio partenopeo dopo essere stato ricoverato per lungo tempo al Covid Hospital di Maddaloni . Grande dispiacere e commozione tra i colleghi delle Questure di Napoli, dove era attualmente in servizio, e di Caserta, dove ha lavorato per tanti anni, svolgendo numerose indagini anticamorra; in particolare ha prestato servizio come funzionario al Posto Fisso di Casapesenna, alla Squadra Mobile, alla Digos e al Commissariato di Maddaloni.
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Schettino era inoltre uno dei “ragazzi” di Don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo del 1994. Cresciuto nelle case popolari alla periferia di Aversa, Schettino, dopo quel “maledetto 19 marzo”, da alunno di don Peppe – frequentava l’Itis di Aversa dove il prete insegnava religione – decise di farsi poliziotto e tornare nelle proprie terre d’origine per indagare sui clan.
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