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Il pregiudicato di Sant’Antimo è stato ucciso il 26 marzo scorso insieme con il suo complice Domenico Romano durante una rapina. “L’ operazione- afferma la Prefettura di Napoli – si inquadra nel piano di interventi per il ripristino della legalita’ con la rimozione di manufatti o altri simboli che insistono abusivamente sulla pubblica via”.
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“Resterai sempre nei nostri cuori. Ciro vive”. Era scritto sullo striscione rimosso. “Come e’ crudele il destino – ha scritto un utente sui social, sempre con riferimento a Chirollo – sei volato via insieme al tuo papa’ e al tuo zio”, riferendosi al fatto che il papa’ del 30enne era stato ucciso in un agguato camorristico. “Ci hai spezzato il cuore, adesso da lassu’ dai tanta forza alla tua famiglia. Buon viaggio angelo mio bello” conclude il post. “Vorrei svegliarmi da questo brutto sogno – scrive probabilmente un familiare di Chirollo – da questa realta’ che ci stanno ammazzando tutti. Hai lasciato un vuoto incolmabile”.
Intanto domani alle 14.30, all’ospedale San Giuliano di Giuglianosi svolgeranno le autopsie sui corpi di Ciro Chirollo, di 30 anni, e Domenico Romano, di 40, morti venerdi’ sera tra Villaricca e Marano, dopo essere stati – secondo l’ipotesi della Procura di Napoli Nord – speronati mentre erano in scooter, dall’auto condotta dal 26enne Giuseppe Greco, che poco prima avevano rapinato del Rolex. L’incarico per l’ esame medico-legale e’ stato conferito questa mattina. Greco e’ indagato dalla Procura di Napoli Nord – pm Paolo Martinelli e Carmine Renzulli – per omicidio volontario. Ma l’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Marano, e’ ancora in pieno svolgimento. Al momento, non sono stati emessi provvedimenti restrittivi nei confronti di Greco da parte dell’autorita’ giudiziaria.
Al momento l’unica certezza è la rapina compiuta da Chirollo e Romano, raccontata dallo stesso indagato al pm Paolo Martinelli. Sulle fasi successive invece, gli investigatori sono a caccia di riscontri, in quanto non esistono immagini dell’impatto. Inoltre Greco ha negato di aver investito i due banditi, poiche’ uno dei due – ha riferito – gli aveva sottratto l’auto. Gli investigatori che sono stati sul posto – i carabinieri di Marano e di Castello di Cisterna – hanno pero’ trovato una scena diversa, con la “Smart” di Greco ferma contro un muro e i due banditi, ormai morti, riversi sull’asfalto nei pressi della vettura e dello scooter. Una scena compatibile con un incidente provocato dallo speronamento del mezzo. Gli elementi raccolti finora sembrano quindi suggerire che solo Greco possa aver fatto una cosa del genere.
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