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È la Procura di Napoli ad imprimere un’accelerata nelle indagini sulla storia dell’acquisto e della realizzazione degli ospedali modulari a Napoli (ospedale del Mare di Ponticelli), a Caserta e Salerno.
Sono tornati, a distanza di sette mesi dal blitz di mezza estate, carabinieri in azione ai piani alti della Soresa, con un obiettivo fin troppo chiaro: la verifica della gestione delle gare di appalto, con cui – la scorsa primavera – venne assegnata la commessa a una ditta di Padova, per la realizzazione degli ospedali modulari nella lotta alla diffusione del virus.
Uno step investigativo che non è passato inosservato, nel tentativo di mettere a fuoco un punto in particolare: un passaggio dell’iter amministrativo che ha garantito alla Med di Padova un appalto a trattativa diretta (viste le condizioni di emergenza); ma anche una possibile mediazione operata da un consulente privato, che avrebbe svolto un ruolo di cerniera tra la commissione di gara e il destinatario finale della commessa.
Ma andiamo con ordine, a partire da quanto avvenuto lunedì mattina al Centro direzionale: sono stati i carabinieri del comando provinciale a bussare alle porte della Soresa, per notificare un decreto di perquisizione, nel corso di una inchiesta per turbativa d’asta.
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