Napoli, si è dimesso l’assessore alla Cultura, Eleonora de Majo

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“Termina oggi la mia esperienza di assessora”. Comincia così la lettera diffusa dall’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora de Majo.

“Ho maturato questa decisione dopo aver riflettuto a lungo – dice – e non nascondo il grande rammarico di non poter portare a termine tante delle cose a cui stavo lavorando (e anzi mi scuso con chi apprenderà da questa lettera della mia decisione) così come quello di lasciare una squadra, quella composta da staff e dirigenti, con cui in questo anno e mezzo avevamo costruito un affiatamento incredibile e una comunità umana meravigliosa. Condizioni necessarie per lavorare bene”.

Un fulmine a ciel sereno quello delle dimissioni dell’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora de Majo. “Ho tuttavia deciso di rassegnare le dimissioni – ha aggiunto – e di consegnarle al sindaco, nonostante non mi sia stato chiesto alcun passo indietro”.

“ATTACCATA DA MATTEO SALVINI E INSULTATA SUI SOCIAL”

E poi spiega: “Ho subito attacchi di ogni tipo  mai sull’azione amministrativa, ma sempre sulle scelte politiche e sulle opinioni. Sono stata attaccata dal segretario della Lega, Matteo Salvini, letteralmente perseguitata sui social network per mesi dai suoi seguaci leghisti. Sono stata attaccata per le mie posizioni a favore della causa palestinese. Attacchi che puntavano e puntano ancora oggi solo a delegittimare il mio percorso politico di donna militante prima e di donna delle istituzioni poi, che ha semplicemente scelto di restare fedele alle proprie idee e di non voltare mai le spalle alla propria comunità e al proprio mondo di provenienza.



    Se tutto questo ha fatto paura sono felice di aver fatto paura”. De Majo sostiene di aver fatto “il massimo possibile in un anno difficilissimo, con risorse esigue, imparagonabili a quelle degli anni precedenti, ed infinite restrizioni, cercando di ascoltare ed incontrare tutti, restando fedele a due principi fondamentali, che questo Paese troppo spesso dimentica: che il lavoro culturale sia lavoro e come tale va protetto e tutelato, e che la cultura è linfa vitale delle città, senza la quale crescono rapide le passioni tristi, il rancore, la barbarie sociale. Quello che sono riuscita a fare lo devo innanzitutto a NAPOLI, città che anche quando è in ginocchio reclama bellezza e per la quale ho avuto l’onore di ricoprire un ruolo prestigiosissimo. Spero solo di essere riuscita a lasciare un piccolo segno positivo in questo tempo così buio”, conclude de Majo.


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