Cava de’Tirreni: pusher bloccato dalla polizia
Nella serata di ieri, 19 marzo, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de’ Tirreni – Sezione Volanti hanno deferito all’Autorità Giudiziaria C.F., di anni 29, pregiudicato, originario dall’agro nocerino, perché resosi responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle attività di controllo del territorio, intensificate per la persistenza della cd. “zona rossa”, gli agenti fermavano un’autovettura di grossa cilindrata che circolava a velocità non commisurata ai limiti del centro abitato. I due occupanti dopo aver inizialmente tentato di eludere il controllo, si mostravano insofferenti alle richieste degli agenti, in particolar modo in merito alla loro presenza in Cava de’ Tirreni, fuori dal rispettivo comune di residenza.
Viste le risposte evasive dei due, gli agenti operanti li sottoponevano ad approfonditi controlli sulla persona e sul veicolo, all’esito dei quali venivano rinvenuti, nascosti in un pacchetto di sigarette, nr.Potrebbe interessarti
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Sempre nell’ambito delle attività investigative e di controllo poste in essere dal Commissariato di P.S. di Cava de’Tirreni, gli agenti della Sezione Anticrimine hanno deferito all’Autorità Giudiziaria un uomo, T.A. di anni 56, originario dell’agro nocerino, per essersi reso responsabile del reato di furto aggravato di un pc portatile, di proprietà di una donna di Cava de’ Tirreni, a bordo di un treno locale che collega quotidianamente il capoluogo con i centri della provincia nord. Le indagini prendevano corso dalla denuncia da parte della donna del patito furto del dispositivo a bordo del treno che utilizza abitualmente per motivi di lavoro. Gli agenti, acquisite le immagini di videosorveglianza interne alla carrozza, dopo averle attentamente visionate, coglievano l’uomo nell’atto di sottrarre il pc nella valigetta sul sedile del treno e, approfittando dell’apertura delle porte in stazione, guadagnare l’uscita con la refurtiva.
Dopo rapide indagini volte all’identificazione del soggetto, gli agenti dopo qualche giorno effettuavano una perquisizione presso il suo domicilio su delega dell’Autorità Giudiziaria competente, all’esito della quale riuscivano a trovare il pc ancora in suo possesso. Il dispositivo perfettamente funzionante veniva restituito quindi alla legittima proprietaria.





