Slitta ancora l'inizio del processo sulla morte di Antonio Giglio, il bimbo di 4 anni precipitato dalla finestra di un'abitazione del Parco Iacp di Caivano, il 28 aprile 2013.
Lo scorso 13 gennaio il giudice decise di rinviare ad oggi l'udienza in quanto uno degli imputati (Raimondo Caputo) era risultato affetto dal coronavirus. Sul banco degli imputati, davanti alla Seconda Sezione della Corte di Assise, sono attesi la madre della piccola vittima, Marianna Fabozzi, a cui viene contestato l'omicidio aggravato, e il suo ex compagno, Raimondo Caputo, detto Tito', nei confronti del quale, invece, si ipotizza il reato di favoreggiamento. Il rinvio e' stato deciso in quanto e' risultata assente la presidente della seconda Corte di Assise davanti alla quale si dovra' celebrare il processo.
La prossima udienza e' fissata per il 10 marzo.Potrebbe interessarti
Camorra, oltre due secoli di carcere al clan del nuovo boss vesuviano Dario Federico. Tutte le condanne
Crac Deiulemar: condannata anche Mps
Sentenza storica a Benevento, il Tribunale riconosce la transizione: via libera al cambio di sesso e di nome
Camorra i pentiti raccontano Il carcere invisibile: telefoni, ordini e il potere dietro le sbarre
La Procura chiese l'archiviazione di questo procedimento mentre l'avvocato Sergio Pisani, legale di Gennaro Giglio, padre del bimbo, si e' battuto per la riapertura del caso: il penalista, infatti, sostenne e sostiene tuttora che potrebbe essere determinante accertare la presenza di un elicottero delle forze dell'ordine in volo, quel giorno, sull'area residenziale dove i due imputati abitavano, il parco Iacp di Caivano. Il piccolo Antonio, infatti, secondo la versione resa all'epoca dalla madre, precipito' nel vuoto per essersi sporto troppo dalla finestra alla quale si era affacciato proprio per guardare quell'elicottero in volo.






