M5S, Cammarano: ‘Tav Napoli-Reggio Calabria, Regione avvii confronto’

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il presidente della Commissione speciale Aree Interne: “Chiarire impatto sui territori del Salernitano coinvolti”

“La Regione Campania deve pretendere di essere coinvolta in ogni passaggio relativo agli aspetti riguardanti il progetto di potenziamento della linea Alta Velocità sulla tratta Napoli-Reggio Calabria. Parliamo di un’opera che avrà un riverbero non indifferente su una vasta area del territorio regionale in termini di mobilità, ambiente e turismo ed è per questo necessario avviare un confronto con le diverse realtà coinvolte, a partire da Rfi. Per questa ragione ho chiesto un’audizione in Commissione Trasporti, così da fare chiarezza, una volta per tutte, sul tipo di infrastruttura che stiamo immaginando e su quali motivazioni tecnico economiche giustificano le diverse ipotesi di tracciato previsto”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione regionale speciale Aree Interne Michele Cammarano.

“Una mancanza di chiarezza – ha concluso il presidente Cammarano – che sta creando non poche polemiche sui territori del Vallo di Diano e del Cilento, tra chi vedrebbe nella linea ad Alta Velocità la panacea di tutti i mali e quanti come un’opportunità di crescita e sviluppo. Il rilancio dei territori salernitani passa dallo sviluppo intermodale tra trasporto locale e direttrici nazionali e per questo va coordinato e pianificato”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE