foto di reportorio
E ora a un anno dalla pandemia si accorge che ci sono a suo dire “troppi morti” a Napoli e in Campania e dopo aver contrastato De Luca in tutte le tv italiane chiede restrizioni fino a marzo- aprile.
“Sono molto preoccupato da un dato: il numero dei morti a Napoli in Campania è molto alto e va tracciato con una maggiore attenzione”. Lo ha detto a margine della presentazione del rimpasto di giunta. Il primo cittadino partenopeo accende i riflettori sui dati dei morti per Covid a Napoli e nell’intero territorio regionale. “Il numero è alto, sempre che non siano anche di più rispetto a quelli che ogni giorno ci vengono comunicati – ribadisce il sindaco – e anche come le persone muoiono, se la maggior parte delle persone muore in casa, o muoiono in ospedale. Il tasso di mortalità è alto, il tasso di contagio non è basso, siamo in linea con la situazione grave che c’è nel Paese. Io credo che gennaio, febbraio e marzo saranno tre mesi come sapevamo difficili, poi l’auspicio è che cominci a divenire efficace il vaccino attraverso le campagne di vaccinazione, che mi auguro proseguono celermente e rapidamente in maniera un po’ più ordinata e organizzata”.
“In autunno ci sono stati molti morti a Napoli – sottolinea il sindaco del capoluogo partenopeo – Ci siamo dibattuti sui colori, su tante cose, ma il numero dei morti è stato molto alto e questo ha avuto un suo trend esponenziale a cominciare dal mese di settembre per arrivare fino a novembre. Io credo che l’autunno a Napoli e in Campania sia stato caratterizzato da un’alta mortalità – evidenzia de Magistris – e credo che quel momento storico, anche di confusione, conflittualità, in particolare sui colori tra governo e Regione, non abbia aiutato. Ecco perché c’è bisogno di armonia, adeguatezza e capacità di intervenire in maniera rapida. Credo che questa confusione sui colori non stia aiutando nel contrasto alla pandemia”.
“Credo che l’inizio della liberazione progressiva della pandemia cominci dalla primavera – ribadisce il sindaco di Napoli – e da lì che si può misurare la rinascita di un Paese. Oggi però mi sarei aspettato da parte del governo nazionale maggiore intesa con le Regioni, una più capace convivenza col virus – incalza de Magistris -. Il balletto, la litania, le contraddizioni, le ambiguità e le inadeguatezze che si sono viste sulla scuola sono davvero incredibili. Lo testimonia la protesta degli studenti di ieri, che è emblematica. Gli studenti protestano perché vogliono andare nel luogo della democrazia che è la scuola. E il governo e la Regione – prosegue il sindaco di Napoli -, che ci hanno inchiodato giornate intere, compresa la vigilia di Natale, a fare riunioni in prefettura sull’organizzazione del trasporto pubblico, sugli orari delle scuole, facendolo al meglio, per poi ritrovarci che a Firenze aprono le scuole e a Napoli no, a Milano no e in un’altra città sì. Il diritto all’istruzione – evidenzia ancora l’ex pm – credo che dovrebbe essere un diritto nazionale riconosciuto a tutti. Questo è un altro elemento del fallimento costituzionale di questo momento di inadeguatezza, dell’incapacità di trovare un punto di armonia alto, tra governo nazionale e Regione”.
Roma – Allerta alimentare nei supermercati Carrefour .La catena ha annunciato il ritiro di quattro… Leggi tutto
Momenti di paura oggi pomeriggio nel comune di Sangineto in provincia di Cosenza dove c'è… Leggi tutto
ROMA,– Serata ricca di sorprese per gli appassionati di Lotto e 10eLotto, con un’estrazione che… Leggi tutto
Arzano - Gli incendi dei terreni incolti creano non poche difficoltà, sia all'ambiente sia agli… Leggi tutto
Napoli - Il ritiro di Castel di Sangro si chiude nel migliore dei modi per… Leggi tutto
Napoli– Sembrava una partita chiusa con un “no”, ma la vicenda della donna affetta da… Leggi tutto