Masaniello è tornato e ha le fattezze di Pino Daniele. Si conclude ‘Spazi in gioco’

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Il progetto “Spazi in gioco” ha regalato a Piazza Masaniello a Napoli l’opera dello street artist Luca Carnevale che omaggia l’eroe della rivolta napoletana al quale è dedicata la piazza col murales Masaniello Supereroe, dove Masaniello prende il volto del grande Pino Daniele.

[Comunicato stampa]
Sostenuto dalla Fondazione di Comunità del Centro storico di Napoli, il progetto Spazi in Gioco ha riunito cinque associazioni: APS AMICI DI PETERPAN – FONDAZIONE VALENZI – ARCHIPICCHIA-ARCHITETTURA PER BAMBINI – APS VOCE DI… VENTO – CONGREGAZIONE SUORE ANGELICHE DI SAN PAOLO. Nell’annualità 2019/2020, la rete ha coinvolto minori -giovani e ragazzi diversamente abili della II municipalità di Napoli con laboratori vari e incursioni urbane e visite guidate sul territorio, scuole di diverso ordine e grado, e soprattutto avviato un dialogo con la comunità adulta della zona di Piazza Mercato per facilitare la costruzione di una collettività urbana promotrice di un diverso destino per Piazza Masaniello, oggi degradata.

Piazza Masaniello

Il progetto ha voluto essere un’esperienza progettuale di ri-generazione urbana, in un quartiere del centro storico di Napoli caratterizzato da fenomeni di marginalità sociale e culturale. A testimonianza di un riscatto sociale possibile, se sostenuto dalle forze attive della città e dai cittadini stessi. «Negli ultimi tempi si parla spesso di ri-generazione urbana a Napoli – commenta Antonio Del Prete, Presidente dell’APS “AMICI DI PETERPAN” in rappresentanza dei partner di progetto – Essa, infatti rappresenta uno strumento molto utile per lavorare su territori difficili e speso dimenticati per fornire ai bambini ed ai giovani di quelle zone, delle possibilità concrete di partecipazione e di inclusione sociale.

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    Noi abbiamo cercato di farlo con grande serietà realizzando percorsi di qualità che consentano realmente di offrire un’opportunità a cittadini residenti di quella parte della città di Napoli che spesso vivono con poche possibilità di cambiamento della propria vita.

    Questo è un elemento molto importante in un periodo storico in cui l’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia da Covid-19, ha acuito le differenze sociali e aumentato la precarietà e le fasce di povertà»




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