Alla vigilia del passaggio di gran parte delle regioni italiane in zona gialla, misura che inizialmente era prevista per oggi, domenica 31 gennaio, salvo poi essere positicipata, non senza polemiche, a lunedì 1 febbraio, in molte città si sono registrati assembramenti. Il caso di Bologna, con moltissimi giovani in strada nella zona universitaria, hanno subito fatto notizia, ma a esse si aggiungono oggi quelle della folla in Darsena a Milano, complice il sole, oppure quelle di veri e propri assalti ai negozi per lo shopping dei saldi. E ancora, a Roma in via del Corso si è rivisto lo “struscio”. Situazioni che fanno preoccupare i vertici della Sanità italiana, in primis il ministro della Salute Roberto Speranza.
“Zona gialla non significa scampato pericolo – ha detto -. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”. Preoccupazione è stata espressa anche dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, che ha sottolineato come sia necessario “evitare assembramenti” poiché esiste il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. In questo condizioni da lunedì mattina l’Italia entrerà quasi tutta in zona gialla: viene da pensare che sia difficile prevedere per quanto tempo.
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