Tre agenti di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Sollicciano sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di tortura nei confronti di due detenuti. Per lo stesso reato sono indagati altri sei agenti, destinatari della misura dell’interdizione.
Le misure, richieste dalla pm Christine Von Borries della procura di Firenze, sono state eseguite questa mattina. Agli indagati viene contestato anche il reato di falso ideologico in atto pubblico.
Secondo quanto emerso dalle indagini gli episodi contestati sarebbero avvenuti nel 2018 e nel maggio del 2020. I detenuti oggetto di pestaggio avrebbero riportato gravi lesioni come la rottura di un timpano e delle costole.
I nove indagati devono rispondere anche di falso ideologico in atto pubblico perché avrebbero fatto passare gli abusi come resistenze da parte dei detenuti. Il caposquadra finito ai domiciliari è una donna. Di notevole importanza per le indagini – si apprende – sarebbero state alcune immagini delle telecamere del circuito interno alla struttura e alcune intercettazioni ambientali. Le indagini sono state compiute dal nucleo investigativo della stessa polizia penitenziaria.
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