Benevento e Provincia
Uccise imprenditore per debiti non onorati, confermati 22 anni e 6 mesi di carcere
Nessuna legittima difesa, ma un omicidio volontario per il quale Paolo Messina, imprenditore termoidraulico di Benevento dovra’ scontare 22 anni e 6 mesi di reclusione.

Nessuna legittima difesa, ma un omicidio volontario per il quale Paolo Messina, imprenditore termoidraulico di Benevento dovra’ scontare 22 anni e 6 mesi di reclusione.
La corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso dell’imputato contro la sentenza di Appello che riduceva appunto a 22 anni e 6 mesi la condanna di 25 inflitta in primo grado dal tribunale di Benevento. Messina il 25 novembre 2013 uccise a colpi di pistola un altro imprenditore, titolare di un pastificio a Benevento, Antonio Rosiello, 41 anni. Lo attiro’ con una scusa in rione Liberta’, esplose alcuni colpi di pistola e poi scappo’.
Fu pero’ subito rintracciato e arrestato dalla Squadra mobile. Una storia di debiti non onorati e che Messina non era in grado di sostenere, avevano spinto il piccolo imprenditore a uccidere Rosiello. Nel 2015 L’uomo torno’ in liberta’ per decorrenza dei termini, poco prima che il tribunale di Benevento emettesse la sentenza di condanna. E in aula non si presento’, perche’ era riuscito a scappare in Croazia, in sella alla sua moto. Fu poi rintracciato dalla polizia locale e arrestato, ed e’ stato estradato in Italia soltanto nel 2018. Da allora e’ rinchiuso nel carcere di Benevento.

Benevento e Provincia
Abusi sessuali su nipote minorenne: arrestato 60enne in provincia di Benevento
Con l’accusa di aver abusato della nipote minore è stato arrestato un 60enne della provincia di Benevento.

Abusi sessuali su nipote minorenne: arrestato 60enne in provincia di Benevento
Con l’accusa di aver abusato della nipote minore è stato arrestato un 60enne della provincia di Benevento. Gli agenti della Squadra mobile della Questura sannita, coordinati dai magistrati della locale procura, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale pluriaggravata in danno della giovane, minore di 16 anni. Le indagini hanno consentito di accertare che, da giugno 2016 a novembre 2018, l’indagato avrebbe fatto sottoposto la ragazzina a una serie di abusi sessuali.
Ad avvalorare il compendio probatorio i racconti della madre della minore e di altre persone informate sui fatti, il tutto riscontrato dall’esito dell’incidente probatorio del febbraio scorso. In seguito alle violenze subite nella giovane vittima si è sviluppata una sindrome da stress post traumatico che l’aveva portata ad avere incubi notturni e crisi respiratorie, arrivando ad autoinfliggersi lesioni corporali procurandosi una serie di ferite, disturbo accertato in sede di indagini preliminari da un consulente tecnico nominato dal pm.
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