"Oggi sono attanagliato dai rimorsi, mi dico spesso che se sei anni fa avessi deciso di continuare a stare fisicamente vicino a Maradona seguendolo a Dubai e in giro per il mondo anziche' privilegiare la mia vita professionale e familiare in Italia, probabilmente le cose per lui sarebbero andate diversamente".
Angelo Pisani e' lo storico legale italiano del campione scomparso che stamattina a Storie Italiane (Raiuno) si e' detto scandalizzato da quanto appena emerso sull'operato del collega Matias Morla, diventato in fretta esclusivista degli affari del campione nonche' controllore dei marchi legati al suo nome e alla sua fama : "In Italia un legale che si intesta i diritti del cliente o che subentra nel suo patrimonio verrebbe radiato immediatamente dall'albo, e' una cosa illegittima" ha affermato in trasmissione. Adesso Pisani approfondisce motivazioni e conseguenze della decisione che dalla fine del 2015 lo ha portato a continuare ad occuparsi esclusivamente delle questioni legali italiche di Maradona, "non commerciali", aprendo di fatto un'autostrada a Morla.
Nel 2021, informa, avrebbe dovuto assistere Maradona tra Roma e Napoli "nelle due udienze in Cassazione e in appello legate alla lunga battaglia giudiziaria con il nostro fisco, in un altro appuntamento in tribunale per una delle cause di diffamazione intentate da Maradona contro uno dei suoi tanti detrattori e per diffide contro chi utilizzava abusivamente il suo nome".Potrebbe interessarti
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Pisani informa di avere avuto, "dal maggio 2014 la procura notarile di Maradona, per mandati, cessioni, diritti... Non e' mai stata revocata, avrei potuto disporre qualunque cosa, ma ovviamente non ne ho mai neanche minimamente approfittato". L'avvocato italiano di Maradona ha incontrato Morla, racconta "sette o otto volte, tra il 2016 e il 2017 a Napoli e a Roma". In quelle occasioni, chiarisce, non ha notato niente di allarmante "all'inizio Morla non era evidentemente entrato a gamba tesa nella vita di Diego". Dei tanti marchi maradoniani registrati da Morla a nome suo, ha saputo, chiarisce, solo recentemente. Quel che e' certo, ribadisce, e' che da almeno tre anni aveva difficolta' a parlare con il campione argentino: "Quando lo chiamavo il telefono squillava a vuoto, oppure qualcuno dell' entourage di Morla mi rispondeva che non c'era, Diego era blindato ". Degli appuntamenti in tribunale del 2021 ricorda, era riuscito a informarlo solo attraverso dei messaggi WhatsApp.