Don Dolindo Ruotolo, una biografia per il ‘santo apostolo di Napoli’

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Padre Pio lo chiamava il “santo apostolo di Napoli”. Si tratta di don Dolindo Ruotolo a cui, dopo 50 anni dalla morte, è dedicato un lavoro editoriale.

Giovedì 19 novembre ricorre il cinquantenario della morte di don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano di cui è aperta la causa di beatificazione. Padre Pio lo chiamava “il santo apostolo di Napoli” e ai pellegrini della sua città, che si recavano a Pietrelcina, diceva: “Che ci venite a fare qui da me, voi che tenete don Dolindo a casa vostra?”.

Come Padre Pio, anche don Dolindo era dotato di carismi fuori dal comune: dialogava con il Cielo, leggeva nei cuori della gente, per la sua intercessione gli ammalati guarivano, era soggetto a fenomeni di bilocazione e così via.

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    Nel 1965 predisse, con 13 anni di anticipo, l’elezione di Giovanni Paolo II.

    Studioso colto e sapiente, don Dolindo scrisse un Commento ispirato dei testi biblici in 33 volumi. Considerato uno dei maggiori mistici della nostra epoca, esce ora per le Edizioni Ares di Milano e, in lingua polacca, per le Edizioni Esprit di Cracovia la prima biografia completa.

    E’ scritta dalla nipote Grazia Ruotolo insieme con il giornalista Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana, e si intitola “Gesù, pensaci tu” (pp. 288). Contiene un pregevole inserto fotografico e la testimonianza di monsignore Vittorio Formenti della Basilica papale di Santa Maria Maggiore, il quale in Prefazione racconta un miracolo appena capitato nella sua famiglia grazie a don Ruotolo.

    Un volume che resterà punto di riferimento, poiché fondato sulla testimonianza e i documenti anche fotografici originali in possesso della nipote Grazia, oggi ultranovantenne, che ha voluto condividere l’immenso lascito esistenziale e spirituale dello zio.




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