Per la ministra “e’ in atto, e non da oggi, un confronto continuo e costruttivo con i sindaci delle aree metropolitane e con l’Associazione dei Comuni, per gestire al meglio e insieme le diverse questioni che emergono in relazione all’andamento dell’epidemia”. Lamorgese aggiunge che alcuni sindaci “hanno sentito sulle loro spalle un peso eccessivo” perche’ i presidenti di Regione “sono in prima linea e devono rispondere direttamente alle richieste dei cittadini”, ma garantisce: “Con i sindaci abbiamo subito chiarito i contenuti del dpcm; con l’Anci e i primi cittadini delle citta’ metropolitane abbiamo avuto un confronto molto costruttivo al quale ne seguiranno altri”.
E sui controlli dice: “In Italia abbiamo 15 reparti mobili dislocati in altrettante citta’, ma servono per le esigenze anche di altri territori, magari fuori provincia. I reparti mobili della polizia, insieme ai battaglioni mobili dei carabinieri e ai reparti antiterrorismo e pronto impiego della Guardia di finanza sono impiegati tutti i giorni nell’ordine pubblico, le manifestazioni, il monitoraggio e il controllo dei centri che ospitano gli immigrati. L’impiego di queste forze, poi, prevede che sia sempre disponibile un’aliquota di riserva. Pertanto non sono utilizzabili per questo tipo di controlli”.
Ma le forze in campo sono sufficienti? “In questo contesto, e’ necessario valutare anche ogni ipotesi utile a rafforzare le risorse umane e finanziarie a disposizione dei sindaci e delle polizie locali, affinche’ possano continuare a collaborare efficacemente con le forze di polizia”, risponde Lamorgese. E sul lockdown la ministra dell’Interno afferma: “Stiamo facendo e faremo di tutto per evitarlo, perche’ una chiusura totale aggraverebbe i problemi, sarebbe un colpo durissimo all’economia e per la tenuta sociale del Paese. Divieti e chiusure limitate sono necessari proprio per prevenire situazioni e restrizioni peggiori, percio’ i controlli devono essere rigorosi e i cittadini devono guardare alle forze dell’ordine come alleati, non come controparte”.
Quindi un rilievo all’opposizione: “E’ il momento della condivisione e della responsabilita’ di tutti, al di la’ dell’appartenenza politica. Perche’ bisogna lavorare tutti insieme per il bene del Paese. Io sono sempre per cercare soluzioni condivise, anche da parte delle opposizioni possono arrivare suggerimenti utili, ma mi sembra che ci sia troppa conflittualita’. Di fronte alle grandi emergenze sarebbe bene che le forze di opposizione e di governo lavorassero insieme, seppure con ruoli e responsabilita’ distinte”.
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