“Per quanto riguarda il tocilizumab, quello che abbiamo visto noi, che e’ stato visto nelle sperimentazioni cliniche che hanno dato dei risultati contraddittori, e’ che ha una sua utilita’ ma va usato nel paziente giusto al momento giusto. Cosi’ come in oncologia si parla di biomarcatori anche nel Covid prima di fare il tocilizumab bisogna vedere i livelli di interleuchina-6, una citochina, cioe’ una molecola infiammatoria”. Cosi’ Paolo Ascierto,Direttore Unita’ di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto ‘Pascale’ di Napoli, che insieme col collega Vincenzo Montesarchio dell’ospedale Cotugno ha lanciato la terapia con il Tocilizumab contro il Covid-19 negli scorsi mesi, a margine di una conferenza stampa sull’immuno- oncologia.
“Il concetto – aggiunge – e’ che dove c’e’ una tempesta citochimica bisogna agire quanto prima possibile perche’ altrimenti si innescano dei danni. Il tocilizumab nel paziente intubato funziona poco, lo abbiamo visto. Il paziente ideale e’ quello che va in terapia sub-intensiva che in quel momento inizia ad avere dei valori elevati di interleuchina-6 e dei parametri infiammatori e va trattato: e se trattato in quel momento ha un beneficio immediato, in 24-48 ore”.
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