Il ritorno negli atenei degli studenti e dei professori “è un messaggio per la Lombardia e per tutta l’Italia”, è la sintesi del titolare del dicastero dell’Università e della ricerca. A Milano la sua prima uscita pubblica dopo la pandemia. L’occasione è la riunione dei 14 rettori degli atenei della regione più colpita dal coronavirus rappresentati dal Crul, guidato da Remo Morzenti Pellegrini (Bergamo) anche con il governatore Attilio Fontana.Ma come sarà il rientro negli atenei da Nord a Sud? Allo studio un protocollo di sicurezza, proposto dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane), passato al setaccio dal ministero guidato da Manfredi “e ora al vaglio – spiega il ministro – del ministero della Salute e del Comitato tecnico-scientifico”. Il protocollo in questione “prevede distanziamento, device protettivi, utilizzo di percorsi di entrata e uscita separati, regolazione degli orari di accesso, la gestione dei flussi per i servizi come le biblioteche e le mense. Un sistema molto organizzato – rimarca – che poi viene declinato dalle diverse università a seconda delle specificità”.D’altronde, dopo i quasi 300 milioni per gli atenei che trovano spazio nel decreto Rilancio e gli 1,4 miliardi destinati alla ricerca, accompagnati dai 1.500 posti in più a Medicina, il messaggio è chiaro:
“Ci aspetta una crisi economica difficile, non dobbiamo far pagare questa crisi agli studenti. Per questo – dice ancora l’ex rettore della Federico II di Napoli – ci vogliono interventi che supportino” soprattutto “le famiglie e i giovani con il reddito più basso”.Ma fra i pensieri del titolare dell’Università e della ricerca, c’è anche la situazione di Patrick George Zaki, 27 anni, attivista e studente dell’Università di Bologna, che resta prigioniero in Egitto. “Ritorneremo alla carica con il governo egiziano”, assicura Manfredi, che auspica “un processo giusto” per il ragazzo, arrestato il 7 febbraio scorso all’aeroporto del Cairo con l’accusa anche di propaganda sovversiva su Facebook. E non solo. Il ministro predica ottimismo su un altro fronte: “Sono fiducioso che avremo studenti stranieri universitari in Italia a settembre”, anche perché “i segnali che noi abbiamo per le pre-iscrizioni non sono negativi”.Intanto, dopo i continui confronti ad ampio spettro durante l’emergenza Covid-19, il mondo universitario dà l’impressione di remare tutto dalla stessa parte. Il ritorno in presenza anche in università sarà fatto “con attenzione ma senza paura”, sintetizza Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e numero uno della Crui. “Il secondo messaggio è che il virus non ci può togliere il futuro. Mi piacerebbe che di fronte ai grandi programmi – è l’auspicio – aggiungiamo anche la grande infrastruttura della formazione e della cultura, rappresentata dalla dorsale, da Nord a Sud, del sistema universitario”.
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