"Se non bastassero gli spazi a settembre, lavoreremo con alcuni enti locali, come teatri, cinema e musei": lo dice la ministra della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina in un colloquio con Il Foglio.
Se non si trovassero dei locali adeguati, nota il direttore del quotidiano Claudio Cerasa, a settembre il 15 per cento dei ragazzi rimarrebbe fuori dalle scuole. Cosa pensate di fare per risolvere questo problema? "E' vero", risponde la ministra M5S. "Noi abbiamo un 15 per cento di criticità. Eventualmente, se non bastassero gli spazi a settembre, lavoreremo con alcuni enti locali, come teatri, cinema e musei, per eliminare questa criticità".
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. Azzolina lascia intendere che anche con il ritorno alla scuola in caso di focolai "si agirà su base territoriale" e si interverrà eventualmente nelle singole regioni e nei singoli istituti: "Immagino più chiusure mirate che lockdown, oggi siamo nelle condizioni di gestire in modo eccellente anche situazioni difficili".
Azzolina dice al Foglio di aver già pronto un piano per utilizzare bene i molti miliardi destinati all'istruzione che potrebbero arrivare in Italia attraverso il Recovery fund, Quanto al Mes, "io - spiega la ministra della Pubblica istruzione - sono per ragionare su cosa fare con i miliardi del Recovery fund. Ma so anche che l'Italia ha bisogno di molti miliardi per rafforzare il sistema sanitario. Io non sono ideologica. A settembre si riaprirà. E lo faremo con responsabilità e rispetto verso la nostra scuola. Se poi mi chiede se io sia favorevole a rivedere i calendari scolastici, le dico di sì a patto che si rendano adeguate le strutture scolastiche. Ma questa è un'altra storia".





