L'abbonamento ai quotidiani non puo' essere negato al boss mafioso al 41 bis, il cosiddetto carcere duro, perche' il diritto ad essere informati e' parte integrante e condizione per una libera manifestazione del pensiero garantito dalla Costituzione.
Ma resta il limite della cronaca locale, che puo' essere fonte di notizie che possono essere diffuse tra i detenuti sottoposti al regime speciale. Cosi' la Corte di Cassazione (sentenza 21803) ha accolto il ricorso del boss Salvatore Madonia classe '56, figlio di Francesco, storico capo mafia condannato all'ergastolo nel processo "Borsellino-ter". Quello accolto dalla Cassazione e' l'ennesimo ricorso di Salvatore in carcere dal '91, scrive Il Sole 24 Ore. Un precedente, relativamente recente, riguarda il presunto diritto violato alla corrispondenza: ricorso respinto dalla Suprema corte.
L'ultima censura e' invece passata.Potrebbe interessarti
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Ancora un ricorso di Falsone era stato respinto, sempre per rivendicare la consegna di un giornale, questa volta con servizi che riguardavano un testimone di giustizia impegnato contro il "clan dei Casalesi", ed alcuni esponenti della consorteria erano nello stesso carcere del ricorrente.
La Suprema corte sottolinea che le maglie strette sono consentite quando sono in gioco l'ordine e la sicurezza pubblica. Niente giornali, neppure nazionali dunque, quando possono essere fonte di aggiornamento sulle dinamiche criminali sul territorio e uno strumento per verificare che siano stati eseguiti gli ordini fatti arrivare all'esterno.





