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Pompei, flash mob per la qualità dell’acqua e qualità dell’aria

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Pompei, flash mob per la qualità dell’acqua e qualità dell’aria. Il secondo flash Mob organizzato per il fiume Sarno, collegato al movimento collettivo “Fiume Sarno: se non ora quando” si è tenuto con discreto successo l’altro giorno a Pompei.

 

Davanti al Palazzo Comunale De Fusco si è radunato un discreto numero di partecipanti che ha premiato la mobilitazione degli organizzatori, che erano stati costretti precedentemente a disdire incolpevolmente l’appuntamento per avverse condizioni atmosferiche, causando qualche mugugno in chi si era organizzato per tale data.
Anche la partecipazione di persone e simpatizzanti a latere – come avviene sempre in questi tipi di mobilitazione che si autoorganizzano via tam-tam attraverso il WEB – è stata più che discreta per i tanti, non proprio giovani o giovanissimi, che affiancavano i partecipanti.

Questi erano per lo più ambientalisti di varia estrazione, mobilitati con cartelli e altoparlanti in difesa della qualità dell’Acqua del Fiume Sarno. Insomma il fine comune dei radunati al secondo Flash Mob per il Sarno era e rimane la protesta civile per la difesa della qualità dell’acqua del Fiume Sarno, massacrato e condannato alla morte biologica da scarichi urbani e scarichi industriali abusivi. Un impegno che condividiamo e sosteniamo dalle colonne di questo Giornale Cronache della Campania.

Tra i radunati protestatari però abbiamo notato la presenza di alcuni che sono impegnati anche su altri fronti e che non possiamo considerare certamente ambientalisti a tutto tondo. Mi riferisco a quegli Ambientalisti a senso unico che hanno combattuto vigorosamente – alzando fin troppo la asticella della protesta civile in più di una occasione – contro il Progetto EAV. Soprattutto contro i famosi sottopassaggi automobilistici che il Progetto prevede per liberare dalla morsa del traffico urbano e interurbano il centro della Città di Pompei.

Sono gli stessi che hanno fatto correre alla Città intera il serio rischio di perdere definitivamente il finanziamento regionale e comunitario di circa settanta milioni di euro per procedere all’ammodernamento della rete EAV a Pompei. Noi ricordiamo al lettore che la città di Pompei conta circa venticinquemila abitanti e che, al confronto di questi venticinquemila soggetti, i cittadini pompeiani che saranno costretti a utilizzare pedonalmente i sottopassaggi carrabili, non sono certamente più di 250, anche volendo fare calcoli generosi e sommari. Quindi meno di un cittadino pompeiano su cento potrà subire qualche disagio per l’attraversamento sotto quota dei binari. Il disagio però potrà essere mitigato dalla adozione di sistemi elettromeccanici per il superamento dei binari in quota. Questo uno per cento però ha fatto di tutto per far saltare il banco del Progetto EAV. Fortunatamente per Pompei non c’è riuscito.

Sarebbe con esso saltata la possibilità di oltrepassare la linea circumvesuviana senza la croce dei passaggi a livello, ma anche il parcheggio interrato per trecento posti auto. E pure le fognature di Via Nolana e la eliminazione dei reflui che la invadono periodicamente. Intanto si è ripresentata la coltre di veleni e di smog che ammorba l’aria delle vie centrali di Pompei che presentano una qualità dell’aria pessima e foriera di malanni respiratori per molte ore serali quotidianamente Allora diciamo SI alla qualità dell’acqua del Sarno, ma anche SI alla qualità dell’Aria in Città, per ottenere livelli migliori di qualità della Vita a Pompei. I prossimi candidati alla Carica di Sindaco sono chiamati quindi ad assumere posizioni chiare sul Progetto EAV. Con un SI chiaro e limpido.

 Federico L. I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 16 Giugno 2020 - 10:58

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