Il boss imprenditore del clan dei Casalesi, Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele, ai domiciliari da aprile per effetto della circolare del Dap del 21 marzo per l'emergenza coronavirus, non torna in carcere.
Il motivo è legato all'indisponibilità delle strutture sanitarie della Sardegna, dove e' detenuto, tutte riconvertite e destinate all'emergenza Covid, di potergli garantire la prosecuzione delle cure per una neoplasia diagnosticata a fine ottobre 2019.Potrebbe interessarti
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I giudici hanno accolto la questione avanzata da Lisa Vairo e Andrea Imperato, legali di Zagaria, secondo cui il decreto legge sarebbe incostituzionale perche' limiterebbe l'autonomia e l'indipendenza dei giudici, riducendo il loro potere di valutazione in merito alla decisione di revocare i domiciliari. Sara' la Corte Costituzionale a decidere. Pasquale Zagaria, fratello del capoclan dei Casalesi Michele Zagaria, resta ricoverato in un ospedale lombardo; le sue condizioni si sono aggravate qualche giorno fa. Per il Tribunale sardo presieduto da Riccardo De Vito, il decreto del Governo, ribattezzato "Decreto Bonafede" perche' fortemente voluto dall'attuale Ministro della Giustizia, violerebbe non solo, come indicato dagli avvocati, principi fondamentali come quelli contenuti negli articoli 3 (principio di eguaglianza), 27 (principio di umanità della pena) e 32 (diritto alla salute) della Costituzione, ma anche gli articoli 102 e 104 relativi all'ordinamento della Giustizia, perche' realizzerebbe un'illegittima ingerenza del potere esecutivo-legislativo in quello giurisdizionale. "Il magistrato - spiega l'avvocato Andrea Imperato, legale di Zagaria - ha colto i profili specifici di criticita' della legge, ponendoli in relazione ai diritti fondamentali della nostra Costituzione, penso in particolare al diritto alla salute, che va garantito a tutti i cittadini".






