

Lo ha detto Paolo Ascierto, direttore dell'Unita' Operativa complessa Oncologia medica dell'Istituto nazionale Tumori della Fondazione Pascale, in merito all'opportunita' o meno di sottoporsi alle analisi sierologiche, come test di massa, nel corso dell'incontro online promosso da Ucsi Campania e l'Arcidiocesi di NAPOLI, in occasione della 54esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. "Il test sierologico ci dice se abbiamo o meno anticorpi e quindi se siamo entrati in contatto con il virus - ha affermato - In questo caso, si procede con il tampone perche' se l'infezione e' ancora in corso, le persone vanno isolate immediatamente".
"Il sierologico assieme al tampone successivo - ha aggiunto - serve per individuare persone che in questo momento sono infette, cosi' da isolarle per evitare di nuovo la diffusione". "Le persone che sono tornate positive dopo aver ia' contratto l'infezione - ha sottolineato - di sicuro non ha sviluppato un 'titolo anticorpale' elevato, da qui la possibilita' di riprendere l'infezione". "Fortunatamente - ha concluso - non accade in molti casi".