Ambulatori e fase 2, dalle sanificazioni ai controlli della temperatura, i medici chiedono sicurezza. Gabriele Peperoni: «Specialisti ambulatoriali e Regione devono cooperare per superare al meglio questa fase delicata».
Sei punti da realizzare nell’immediato per evitare che la riapertura degli ambulatori in questa Fase 2 porti ad un’esplosione del contagio. A chiedere misure stringenti sono i medici della specialistica ambulatoriale del sindacato Sumai Assoprof. «Prima che sia tardi - spiega il vice presidente nazionale Gabriele Peperoni - bisogna assolutamente seguire un protocollo standard, solo così sarà possibile garantire la salute dei nostri utenti e dei medici che lavorano negli ambulatori».
I sei punti del protocollo standard richiesto alla Regione prendono: 1) sanificazione dei locali, «non nel modo sporadico in cui in questi giorni si procede, ma stabilendo secondo protocolli precisi interventi puntuali».Potrebbe interessarti
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«Sappiamo bene - prosegue il vice presidente Sumai - che il Territorio è la parte debole della sanità campana, ma riteniamo ovvio che tali procedure dovranno essere applicate a tutti gli ambulatori, quindi anche quelli all’interno degli ospedali e delle università, appena anche questi riprenderanno ad erogare prestazioni ai cittadini campani. Queste disposizioni devono essere imposte come necessarie alle Direzioni generali di ciascuna Azienda per evitare che sul territorio regionale i comportamenti si sviluppino a macchia di leopardo, facendo sviluppare nuovi focolai di cui le strutture sanitarie sono potenziali serbatoi». Il Sumai chiede che la Regioni emani un decreto in cui si preveda che i cittadini, sia per le visite ambulatoriali che per quelle domiciliari, compilino un’autocertificazione da consegnare insieme alla prenotazione con la quale dichiarare l’assenza di positività al covid-19 in atto ma anche negli ultimi due mesi. Specialisti ambulatoriali e Regione devono dialogare e cooperare per superare al meglio questa fase delicata».