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Napoli, ancora telefonini ritrovati nel centro clinico San Paolo del carcere di Poggioreale

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Mentre il Governo si preoccupa di tutelare i criminali patologici dal coronavirus, al reparto SAI San Paolo del “G.Salvia” di Poggioreale, un detenuto albanese cinquantenne di alto spessore criminale probabilmente con la complicità di qualche criminale del posto, teneva nella camera di pernottamento diversi cellulari abilmente occultati, nonostante la possibilità concessa ai ristretti di effettuare tre chiamate telefoniche e due videochiamate a settimana in sostituzione dei colloqui sospesi in questo periodo a causa della pandemia.

Per Luigi Castaldo vice segretario regionale Osapp sindacato di Polizia Penitenziaria il fatto che si ritrovino ancora telefonini nonostante le tante possibilità telefoniche concesse ai ristretti di poter mantenere legami affettivi, “sta a dimostrare che spesso questi strumenti servono a mantenere legami criminali con l’esterno e che solo grazie all’applicazione di Jammer possiamo contrastare.Jammer strumentazione da tempo richiesta dall’Osapp in molteplici occasioni. Ancora una volta il plauso va a tutto il personale di Polizia Penitenziaria coordinato scrupolosamente dal dirigente aggiunto dott.Diglio Gaetano e diretto encomiabilmente dal dott. Berdini Carlo, che seppur distolto dal periodo storico per restrizioni e precauzioni contro la Covid-19 e a sopprimere i diversi eventi critici e rivolte avvenuti in seguito, resta sempre in prima linea e mantiene alta l’attenzione contro fenomeni criminali all’interno degli istituti penitenziari anche se con scarse risorse umane ed economiche”.

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