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"Nel rispetto della legge - dice il legale, dopo una ricerca - anche il debitore può spiegare al creditore che non può più pagare. Non perché non vuole o per altro motivo, ma per causa di forza maggiore, e il coronavirus sicuramente rientra in questa categoria. Non può perché non è più possibile, indipendentemente dalla sua volontà, ossia, come formalmente detto in linguaggio giuridico 'per impossibilità della prestazione non imputabile al debitore"? Non tutto risolto, ovviamente, conclude Pisani, "ma almeno ci abbiamo messo la toppa con una lettera ai creditori grazie alla quale i pagamenti possono essere procrastinati per cause di forza maggiore: la pandemia". Pisani lancia anche un appello: "fermate la riscossione forzata: la giustizia è quasi ferma ed è impossibile difendersi".





