Premio Speciale Scenari pagani 2020 a Enzo Moscato al Centro Sociale di Pagani in ‘Ritornanti 2.0’

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Oroscopo di oggi 18 aprile 2024

“Scenari pagani 23 – Collisioni” si conferma una rassegna di alta qualità. Dopo l’esordio con Mimmo Borrelli, seguito prima da Rita Marcotulli e Luciano Biondini e poi da Tonino Taiuti e Lino Musella, sabato prossimo tocca a Enzo Moscato (Premio Ubu alla Carriera 2018; Premio Speciale Ritratti di Territorio 2019) in “Ritornanti 2.0”. Moscato, per l’occasione, riceverà il Premio Speciale Scenari 2020.
“Ritornanti 2.0” segna il ritorno dell’artista nel cartellone della rassegna di “Casa Babylon Teatro” di cui è direttore artistico Nicolantonio Napoli. Lo spettacolo di e con Enzo Moscato (anche regista e produttore con la Casa del Contemporaneo) vede in scena anche Giuseppe Affinito. Appuntamento sabato 21 febbraio, alle 21, presso l’Auditorium del Centro Sociale di Pagani. L’organizzazione è curata da Claudio Affinito. Come ogni evento, ci sarà “Tarallucci e Vino”, l’AperiSpettacolo a cura di “Ritratti di Territorio”, il progetto culturale ideato dalla giornalista Nunzia Gargano. Per l’occasione oltre ai taralli del Biscottificio Calabrese di Bracigliano e ai vini dell’Azienda Vinicola Santacosta ci saranno l’Osteria “La Pignata” di Bracigliano e “Il Mondo Senza Glutine” di Nocera Inferiore.
Come al solito, un appuntamento da non perdere.

Lo spettacolo
Ri-tornare, ri-percorrere, ri-sentire, ri-pronunciare, è, forse, l’ atteggiamento che pratico di più, e più spesso, con le mie cose di teatro.
Soprattutto all’indomani della prima di un nuovo spettacolo, quando, magari, (e miracolosamente) mi sia riuscito di mettere a punto qualche significativa svolta, formale o tematica, lungo il mio, non sempre lineare, camminare drammaturgico: qualche nuova rottura, qualche nuovo azzardo, qualche inedito desiderio di “ferita” o salto, linguistici, nell’ ignoto vuoto dell’“espressivo” (rubo, con piacere, questo termine, ad Anna Maria Ortese).
Del resto, nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati. Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe esser disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali: passi già percorsi, sentieri già battuti, contagi e mali gia’ esperiti, o, magari, chissà?, per quale grazia o imperscrutabile sventura, già scampati, mai avuti.
Non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì per fare esattamente il contrario: farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, nuovo; accanto o dentro un nostro differente modo di capirli o percepirli, e, con essi, con questi “altri” sentimenti, investirli, nutrirli, vivificarli. In una parola: ri-amarli. E, attraverso noi, sperare che anche il pubblico sia colto dallo stesso, medesimo, irresistibile “coup de foudre “.

Enzo Moscato
Oltre quarant’ anni di teatro scritto e interpretato all’insegna di una galassia, febbrile e caotica, di lingue e d’invenzioni sceniche che ha, sin dall’inizio, attirato su di sé l’interesse, lo studio, la curiosità del pubblico e della critica, nazionali e non, costellando un percorso artistico tra i più originali e anomali del panorama teatrale italiano, fitto di numerosi e prestigiosi premi o riconoscimenti legati al settore: Premio Riccione/Ater per il Teatro 1985, Premio IDI 1988, Premio UBU per il Teatro 1988 e 1994, Premio della Critica 1991, Biglietto d’Oro AGIS 1991, Premio Internazionale di Radiofonia del Festival di Ostankino (Russia) 1994, Premio “ Viviani “ a Benevento Città Spettacolo 2002, Premio “ Annibale Ruccello “ a Positano 2003 e Premio Franco Carmelo Greco a Caserta 2004, Premio ‘Pulcinellamente 2008’, Premio Poerio-Imbriani 2013, Premio Napoli Cultura 2013, Premio Ritratti di Territorio 2019, Premio Ubu Alla Carriera 2019. Gran parte di questo teatro (composto di drammi, commedie, monologhi, atti unici lirici, rapsodie, frammenti) dal lavoro di esordio “Scannasurece” (del 1980/82) fino a “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico” (2001), dedicato alla Rivoluzione napoletana del 1799, si trova in parte edito nei seguenti volumi: “L’ Angelico Bestiario” (Ubu-Libri, 1991); “Quadrilogia di Santarcangelo” (Ubu-Libri, 1999); “Occhi gettati & Altri Racconti” (Ubu-Libri, 2003), “Orfani Veleni” (Ubu-Libri 2007). Ha, inoltre, liberamente tradotto in italiano, per la scena: “L’ Arancia Meccanica” di A. Burgess, “L’Ubu Re” di A. Jarry, “I Drammi Marini” di E. O’Neill, “Tartufo o l’impostore” di Molière, “La conferenza aux Vieux Colombier” di A. Artaud, Chantecler di E. Rostand Al suo attivo anche tre cd, come chansonnier/rivisitatore dell’ universo canoro partenopeo e non: “Embargos” (1994), “Cantà” (2001) e “Hotel de l’ univers” (2005). Gli ultimi lavori sono (2002) “Kinder-Traum Seminar”, seminario sui bambini in sogno, dedicato alla Memoria Collettiva dell’ Olocausto – (2003) “Hotel de l’ Univers”, rècit-chantant, dedicato alla musica del cinema – (2005) “L’ Opera Segreta”, omaggio all’ universo poetico-espressivo della Ortese – (2007) “ Le Doglianze per gli attori a Maschera”, libero omaggio a carlo Goldoni – (2008) ” Magnificenza del terrore “, omaggio scenico ad Antonin Artaud, a 60 anni dalla morte – (2009) Piece noire (premio Riccione 1985) – (2010) “Toledo Suite”, recital colto-popolare (prossimamente darà vita al 4° cd) – (2011) “Patria Puttana”, sulla figura (della presunta) marginalità del femminile nella storia. Per il cinema, invece, ha finora lavorato, come attore, per Mario Martone in “Morte di un matematico napoletano” (1992), per Pappi Corsicato in “Libera” (1993), per Raoul Ruiz in “Le voyage clandestin” ovvero “Vite di santi e di peccatori” (1994), per Stefano Incerti ne “Il Verificatore (1995), per Antonietta De Lillo in “Racconti di Vittoria” (1995) e in “Maruzzella” frammento de “I Vesuviani” (1997), per Pasquale Marrazzo in “Malemare” (1997), “Il Resto di Niente “ (2002) di Antonietta De Lillo, “ Mater Natura “ opera prima di Massimo Andrei (2003).
Negli ultimi anni svolge seminari sulla scrittura teatrale presso l’ Università di Fisciano (SA), l’ Isituto Suor Orsola Benincasa di Napoli e presso il Centro Studi sul Teatro Meridionale, Napoletano ed Europeo di Napoli; nel triennio 2007-2009 è stato il direttore artistico del Festival Benevento Città Spettacolo.



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