Dopo la Cina, gli Stati Uniti e diversi Paesi europei, anche l’Italia ha dato vita a una task force per fare fronte alla minaccia del nuovo coronavirus cinese. Il gruppo di lavoro si è riunito in mattinata al ministero della Salute. Obiettivo della riunione, adottare ogni misura necessaria a fronteggiare l’emergenza di un potenziale contagio proveniente dalla Cina. “Il Servizio Sanitario Nazionale – ha assicurato il ministro Roberto Speranza che ha presieduto la riunione – è dotato di professionalità , competenze ed esperienze adeguate ad affrontare ogni evenienza. Stiamo seguendo con la massima attenzione, in stretto raccordo con le istituzioni internazionali, l’evolversi della situazione”.Il pool di esperti, che si è riunito presso l’Ufficio di Gabinetto, ha il compito di coordinare ogni iniziativa relativa al Virus cinese. “La task force a cui ha partecipato il ministro della Salute, Roberto Speranza – si legge in una nota del ministero – sarà attiva 24 ore su 24 ed è composta dalla Direzione generale per la prevenzione, dalle altre direzioni competenti, dai carabinieri dei Nas, dall’Istituto Superiore di Sanità , dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, dall’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), dall’Agenzia italiana del Farmaco, dall’Agenas e dal Consigliere diplomatico”.”Nella prima riunione – prosegue la nota – è stato verificato che le strutture sanitarie competenti sono adeguatamente allertate a fronteggiare la situazione in strettissimo contatto con l’Organizzazione mondiale della sanità e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie”.Il ministero fa sapere che è già attivo uno specifico canale sanitario per tutti i viaggiatori provenienti dalla città cinese di Wuhan, nella cui area si sarebbe sviluppato il Virus che in un primo momento si sarebbe propagato dagli animali all’uomo, ma ora si è evoluto passando direttamente da un paziente a un altro. “Si è convenuto, inoltre – sottolinea il ministero nella nota – di diramare a istituzioni, enti e organizzazioni professionali interessati, una circolare predisposta dalla Direzione generale della prevenzione contenente indicazioni operative”.
La probabilità di infezione per i viaggiatori dell’Ue che visitano Wuhan è moderata mentre resta alta la possibilità di contagio nei paesi dell’Asia. Il potenziale impatto delle epidemie è elevato ed è probabile un’ulteriore diffusione globale. E’ quanto riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nel suo parere aggiornato ad oggi. Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato la trasmissione da uomo a uomo e riportano che 15 operatori sanitari sarebbero stati infettati a Wuhan. La fonte originale dell’epidemia rimane sconosciuta e pertanto sono previsti ulteriori casi e decessi a Wuhan e in Cina. È possibile che vengano rilevati ulteriori casi tra i viaggiatori da Wuhan ad altri paesi, comunica l’angenzia indipendente dell’Ue, sottolineando che vi sono notevoli incertezze nella valutazione del rischio di questo evento, a causa della mancanza di analisi epidemiologiche dettagliate. Secondo gli esperti del Centro l’adesione ad adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare nelle strutture sanitarie nei paesi Ue con collegamenti diretti con Wuhan, porterebbe una bassa probabilità che un caso nell’Ue generi infezioni secondarie nel continente europeo.