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L’immediato intervento permetteva di accertare che, nel piazzale di un opificio, dislocato nella zona industriale del predetto comune, era in atto una combustione di rifiuti riposti all’interno di in un cassone in acciaio dalle dimensioni di m 2 x 3 ed altezza di cm 50 circa. Rifiuti costituiti, per quanto caratterizzabili a vista, da materiale legnoso di mobili in disuso, materiale plastico, ed altro materiale ormai combusto.
Le indagini consentivano di appurare che F.P. dalla provincia di Napoli dell’età di anni 48, titolare della ditta, aveva proceduto ad accumulare i rifiuti sopradescritti all’interno del cassone in metallo per poi darli alle fiamme.
I militari hanno quindi proceduto all’immediato sequestro d’iniziativa del cassone metallico contenenti i residui combusti di rifiuti per fini probatori ed hanno deferito il predetto F.P. in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE) per gestione illegale di rifiuti speciali e smaltimento degli stessi a mezzo di illecita combustione.
Nel corso dell’accertamento è stata anche accertata una violazione amministrativa connessa alla irregolare tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti pericolosi prodotti dalla medesima ditta provvedendo ad elevare una sanzione amministrativa per un importo di euro 4.133
Terra dei Fuochi”. Carabinieri Forestale avvistano una colonna di fumo di colore scuro: sequestrato l’impianto stavano bruciando un “Cassone di rifiuti tossici e speciali”
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