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Sequestrati sei smartpohone nel carcere di Avellino

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Importante operazione di servizio all’interno del carcere di Avellino: trovati diversi telefoni cellulari in pochi giorni. A darne la notizia è il Segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE Emilio Fattorello: “La Polizia Penitenziaria di Avellino, negli ultimi tre giorni, ha sequestrato altri 6 telefoni cellulari. Ormai è quotidiana l’azione di contrasto, ai vari traffici, messa in campo dalla Polizia Penitenziaria in servizio nell’Istituto penitenziario del capoluogo Irpino. Martedì 21, al Reparto Colloqui, è stata fermata la convivente di un detenuto che cercava di recapitare al congiunto un telefonino occultato all’interno delle parti intime. Nella stessa giornata un detenuto appartenente al circuito Alta Sicurezza di origini Pugliesi, già attenzionato dal Personale perché recidivo per possesso illegittimo di cellulari, dopo una video conferenza, sottoposto a meticolosi controlli che davano esiti positivi, veniva trasportato in Ospedale previo ordine Sanitario per raggi che evidenziavano, nell’ampolla rettale, la presenza di un telefonino e cavetto per ricarica che il detenuto al suo rientro in Istituto evacuava. Nella giornata di ieri altro rinvenimento e sequestro, durante una operazione di perquisizione straordinaria venivano trovati occultati sulla persona di un detenuto nella propria cella due micro telefonini funzionanti”.
Ma non è tutto. Fattorello aggiunge che “oggi c’è stata un’altra brillante operazione delle donne e uomini dei Baschi Azzurri del Reparto Colloqui del carcere di Avellino. Una giovane donna fidanzata con un detenuto ha cercato maldestramente di introdurre due telefonini, occultati ed introdotti nelle sue parti genitali. La sagacia e la professionale opera dei colleghi hanno contrastato ancora una volta l’illegalità e stroncato tentativi di traffici illeciti. Di fondamentale supporto sono risultati fondamentali nuovi strumenti di rilevamento utilizzati. L’ operatività perfetta dei colleghi supportati dall’agire e direttive dei Magistrati della locale Procura hanno consentito nel solo anno 2019 il sequestro di ben oltre 100 cellulari”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea: “Va dato atto e lustro al personale di Polizia Penitenziaria in servizio che quotidianamente, solo grazie all’esperienza e professionalità, riesce a reprimere e a prevenirne reati d’ogni genere, che si verificano all’intero degli istituti penitenziari. Questo ennesimo rinvenimento di telefoni destinati a detenuti, scoperti e sequestrati in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri di Avellino a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente oggetti e sostanze stupefacenti in carcere. Nonostante nella maggior parte degli istituti penitenziari si stiano adottando misure di sicurezza basate sulla dinamicità e sulla videosorveglianza, che a nulla servono se non si prevede l’obbligo del lavoro per i detenuti, non ci sono telecamere e altri sistemi di sicurezza che possano intervenire e sostituire la professionalità della Polizia Penitenziaria”.
Capece evidenzia infine come “quel che è accaduto ad Avellino dimostra che la tensione che caratterizza le carceri, al di là di ogni buona intenzione, è costante. Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per potenziare i livelli di sicurezza delle carceri, come ad esempio i body scanner che potrebbero comunque aiutare molto in termini di prevenzione e contrasto circa l’introduzione di materiale illecito e non consentito nelle carceri”.


Articolo pubblicato il giorno 23 Gennaio 2020 - 21:01

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