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Boscoreale, pusher ‘seriale’ del Piano Napoli condannato a un anno e 8 mesi e scarcerato

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Boscoreale. Gennaro Riccio, pluripregiudicato napoletano ma residente a Boscoreale, era stato arrestato dai carabinieri della locale Stazione nella serata del 6 aprile scorso perchè colto in flagranza mentre consegnava una dose di crack ad un giovane di San Giuseppe vesuviano. Gli agenti in servizio di osservazione avevano visto il Riccio uscire dal rione popolare del “Piano Napoli” per effettuare il giro delle consegne e si erano accodati all’auto. La nuova frontiera dello spaccio che avviene non più per le strade ma per consegna a domicilio, porta a porta, dove il rischio viene caricato per intero sullo spacciatore mentre l’acquirente se ne sta comodamente seduto in poltrona in attesa della consegna. Ed anche quel sabato, l’acquirente aspettava la consegna per lo sballo del sabato sera. L’acquirente era in attesa presso la sala Eurobet di San Giuseppe vesuviano. Il Riccio ne aveva fatti di chilometri pensando di non essere seguito da nessuno ed in tutta tranquillità era andato ad effettuare la consegna.I carabinieri, conoscendo il territorio oltre a setacciarlo minuziosamente cercano di intercettare il nuovo modo di rifornimento. Operazione più complessa che richiede la conoscenza dei pregiudicati che lavorano sistematicamente nel mondo della droga. Ed infatti, i militari conoscevano Gennaro Riccio, già schedato nei database investigativi ed acquisito al territorio di Boscoreale dai nuovi sistemi di rifornimento direttamente da Scampia ed hanno seguito passo passo i suoi spostamenti perchè sapevano che il giovane era solito spacciare.Il Riccio era stato bloccato alla rotonda dei passanti a Boscoreale, dopo un rocambolesco inseguimento che ha riguardato vari comuni del vesuviano. L’assuntore, dal canto suo, all’atto dell’intervento dei militari aveva cercato di scappare e di disfarsi della droga ma i carabinieri lo avevano bloccato e segnalato alla Prefettura. I militari avevano successivamente bloccato anche il pregiudicato rinvenendo nello scantinato condominiale 10,6 grammi di cocaina crack suddivisa in 46 dosi oltre a due bilancini e quasi 500€ di banconote. Processato per direttissima il  Riccio Gennaro aveva riportato una condanna di 4 anni sebbene avesse beneficiato degli arresti domiciliari nonostante la richiesta del carcere avanzata dal pubblico ministero. Secondo il giudice il Riccio faceva parte di un sistema consolidato e collaudato di spaccio di tipo professionale, assai pericoloso e remunerativo, visto che eludeva facilmente i controlli del territorio, operando consegne a domicilio.La nuova frontiera dello spaccio dove il “rischio” per lo spacciatore è un rischio calcolato ovvero quello di una condanna minima per il porta a porta.Nella giornata di ieri si è svolto il giudizio in corte di appello dove la difesa del Riccio affidata all’avvocato Gennaro De Gennaro è riuscita ad ottenere la riqualificazione giuridica nel quinto comma dell’art.73 T.U Stup. con applicazione dell’ipotesi della minima offensività della condotta con concessione di tutti i benefici sebbene le decine e decine di dosi detenute. Il Riccio ha riportato una condanna ad una minima pena di  1 anno e mesi 8 di reclusione con conseguente scarcerazione sebbene fosse stato arrestato tre volte negli ultimi due anni per spaccio di stupefacenti.


Articolo pubblicato il giorno 9 Gennaio 2020 - 08:44
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