Alejandro Stephan Meran, nel corso della sparatoria all'interno della Questura di Trieste ha mostrato "lucidità" portando avanti "l'azione aggressiva".Potrebbe interessarti
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Il bilancio della tragedia nella Questura di Trieste, con due poliziotti uccisi e uno ferito per l'aggressione a colpi di pistola da parte di Alejandro Stephan Meran, poteva "essere più tragico". E che il dominicano poteva fare una strage "è un dato di fatto". Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, il questore di Trieste Giuseppe Petronzi. A chi gli ha chiesto se il bilancio, considerato che l'omicida era armato con due pistole, poteva essere più negativo, il questore ha replicato: "Questo è un dato di fatto. Aveva delle armi, all'interno della Questura. Fortunatamente e tragicamente c'eravamo solo noi poliziotti, fortunatamente non erano esposte altre persone. La potenzialità era tale che il bilancio sarebbe potuto essere più tragico". E alla domanda, se poteva fare una strage, Petronzi ha ripetuto: "E' un dato di fatto".
La drammatica sparatoria nella Questura di Trieste è stata in parte ripresa dalle telecamere che si trovano nell'atrio e all'esterno del palazzo. I video mostrano "fasi estremamente concitate e al tempo stesso drammatiche", ha spiegato il Questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, sottolineando che mostrano "la capacità di risposta dell'apparato che è riuscito a rendere inerte e a fermare la persona immediatamente, scongiurando la possibilità che potesse fare danni peggiori". Le immagini, sequestrate dall'autorità giudiziaria, mostrano il conflitto a fuoco con il personale di guardia seguito all'uccisione dei due poliziotti e il tentativo di fuga di Alejandro. Nella stessa struttura si trova l'agente ferito nella sparatoria. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha chiesto l'ergastolo per il responsabile. "Dobbiamo dare più forza alle forze dell'ordine che difendono questo Paese, un Paese che con l'immigrazione comincia a cambiare", ha affermato. Il sindaco di Velletri, Orlando Pocci, ha annunciato il lutto cittadino in concomitanza con i funerali di Matteo Demenego, originario della cittadina laziale, e del collega Pierluigi Rotta.